“Non mancheranno mai gli alberi in via Maggiore, perché noi siamo pronti con una piantumazione già da diversi mesi. Tuttavia, sembrava una mancanza di rispetto verso i cittadini che hanno raccolto queste firme…”. Queste le testuali parole dell’Assessore Gallonetto durante la Commissione dell’11 dicembre scorso, dove sono state discusse le 2000 firme per la tutela dell’alberata storica di via Maggiore, che si aggiungono alle 3000 per i pini di Lido di Savio. Subito dopo la commissione, i cittadini, avendo in mente il progetto, per fortuna non finanziato, che sostituisce i pini di via Maggiore con fossati di raccolta acque “rain garden”, e dopo aver letto più volte nelle interviste all’Assessore che i pini non verranno più ripiantati ma sostituiti con lecci o aceri, hanno chiesto di vedere questo progetto di piantumazione pronto da mesi e, tramite il consigliere Ancisi, la risposta del Comune è stata sorprendente: non esiste nessun progetto di ripiantumazione di via Maggiore.
Dunque, da un lato gli abbattimenti proseguono ormai da anni, ma il ripristino del viale sembra in alto mare, dall’altro, invece, vogliamo sperare che anche la seconda parte dell’intervento dell’assessore in Commissione non sia costituita da parole al vento. Così egli diceva: “…Noi rispettiamo sempre il Consiglio Comunale, ritenendo che sia questo il giusto posto di discussione, e aspettando questa Commissione, prima ed eventualmente di procedere alla ripiantumazione, perché non lo facciamo d’imperio, lo facciamo con una discussione ben improntata…”. Al contempo, egli rimarcava che il criterio di economicità deve guidare ogni scelta dell’Amministrazione pubblica.
Ebbene, come ampiamente analizzato e dimostrato in commissione dal dottor Cantiani, tecnico noto in tutta Italia ed esperto in particolare di pino domestico, tutelare l’alberata con tutte le moderne tecniche di arboricoltura, e mettere a dimora giovani pini, preparando opportunamente il terreno e predisponendo tutti gli accorgimenti per risolvere possibili conflitti degli apparati radicali con i marciapiedi, è la scelta più economica. Al contempo, l’ingresso monumentale alla città di Ravenna verrebbe preservato, come splendido biglietto da visita che ne rispetta la storicità e l’aspetto paesaggistico. In sostanza, si tratta di fare manutenzione ordinaria al viale, con la cura costante che gli alberi richiedono (e che ampiamente ricambiano, con salute, ombra, ossigeno, biodiversità, bellezza), programmando magari per stralci gli interventi di ripristino, specie nelle aiuole più ampie, lasciate desolatamente vuote ormai da anni. Diversa è la manutenzione straordinaria, ovvero una spesa stratosferica (quasi 2 milioni di euro per il progetto dei fossati non finanziato), avente l’obiettivo di eliminare via via tutti gli alberi storici e di stravolgere completamente il viale di accesso a Ravenna.
Confidiamo in una attenta riflessione da parte del Comune e in una decisione di buonsenso, economica e ampiamente condivisa coi cittadini e coi tecnici. Analogamente, ad esempio, con quanto sta facendo Milano Marittima, che ripianta i pini domestici al posto di quelli abbattuti. La discussione in consiglio dell’atto di indirizzo presentato in Consiglio Comunale oggi, 17 dicembre, da Lista per Ravenna, potrebbe essere l’occasione per andare in questa direzione.