“Con i suoi 17 morti, con la sua devastazione di case, terreni, aziende, l’alluvione accaduta a maggio scorso brucia ancora come il sale sulle ferite di chi ha vissuto sulla sua propria pelle tale dramma. A distanza di ben 8 mesi sul nostro territorio quasi nessun intervento è stato messo in campo.
Sconvolgono ed indignano le immagini ed i video che i nostri attivisti, sentinelle senza sosta sul territorio, hanno documentato nelle giornate di ieri e oggi (6 e 7 gennaio). Nonostante le numerose segnalazioni, centinaia di tronchi ancora giacciono sotto il ponte di Ghibullo a far da diga”.
La protesta arriva dal comitato Noi Ci Siamo, per voce della presidente Alessandra Musumeci, che critica la presenza di cataste di tronchi lungo i fiumi.
La protesta arriva dal comitato Noi Ci Siamo, per voce della presidente Alessandra Musumeci, che critica la presenza di cataste di tronchi lungo i fiumi.
“Stessa cosa a Passogatto nel territorio lughese. Ronco e Montone nelle zone del forese a sud ovest di Ravenna sono ancora selve seppur spelacchiate, con tronchi ammassati ovunque lungo gli argini.
Che il territorio di Ravenna e parte della sua provincia siano state le aree più colpite dalla alluvione di maggio è sotto gli occhi di tutti i cittadini, o quasi. Chi pare invece non abbia ancora realizzato è la nostra amministrazione locale, Michele de Pascale sindaco di Ravenna nonché presidente della provincia in primis, nonostante i nostri tanti innumerevoli inviti ad intervenire. Resta l’unico sindaco delle province colpite dall’alluvione a continuare a far lo scaribarile delle responsabilità sul governo e tra i pochi ad aver respinto la commissione d’indagine sulle responsabilità dell’alluvione.” continua Musumeci.
Che il territorio di Ravenna e parte della sua provincia siano state le aree più colpite dalla alluvione di maggio è sotto gli occhi di tutti i cittadini, o quasi. Chi pare invece non abbia ancora realizzato è la nostra amministrazione locale, Michele de Pascale sindaco di Ravenna nonché presidente della provincia in primis, nonostante i nostri tanti innumerevoli inviti ad intervenire. Resta l’unico sindaco delle province colpite dall’alluvione a continuare a far lo scaribarile delle responsabilità sul governo e tra i pochi ad aver respinto la commissione d’indagine sulle responsabilità dell’alluvione.” continua Musumeci.
“Ieri abbiamo prontamente anche inviato i video delle criticità sui fiumi locali alla vicepresidente della Regione Irene Priolo ed al presidente Stefano Bonaccini, invitandoli ad intervenire con la massima urgenza: la prima si è limitata a rispondere dapprima che le allerte sono dovute e poi ad un mio motivato sollecito, seccata mi ha risposto che ci sono altri modi e forme per il confronto… il secondo alcun cenno di risposta! Confronto? Parole parole parole…. Ma cosa c’è di più eloquente di quanto accaduto e dello stato attuale dei nostri fiumi per attivarsi prontamente?” chiede Musumeci
“Noi, volontari già stremati da ciò che abbiamo dovuto affrontare, non solo non abbiamo ne feste ne fine settimana di relax a causa delle allerte e della situazione rischiosissima e fragilissima del territorio, ma dobbiamo anche sorbirci questa spocchia?”
Con questo 2024 si è ufficialmente aperta una grande campagna elettorale, ricca di importanti appuntamenti politici.
“Allora Sindaco e presidente di provincia De Pascale, tra un’intervista, un taglio di nastro, un impegno istituzionale, si ricordi di tornare nel mondo reale, fatto di responsabilità, competenze, interventi e lavori di messa in sicurezza del nostro territorio.
I cittadini alluvionati non devono vivere nel terrore e nella preoccupazione al più piccolo scroscio di pioggia! Non possiamo vivere nel terrore di allerte continue fini a se stesse!
Caro Michele De Pascale, abbiamo necessità di amministratori che stiano realmente dalla parte dei cittadini. Abbiamo bisogno di fatti, non parole!”