“Vogliamo dare un nostro contributo alla discussione sulla futura realizzazione della pista ciclabile di Marina Romea, questione sollevata dalla consigliera comunale Stefania Beccari durante l’ultima riunione del consiglio comunale di martedì 10 maggio u.s.
Tale opera rientra in quelle che sono state definite le priorità tra gli investimenti pubblici richiesti dall’area territoriale del mare nell’ambito di quello che è diventato il più ampio progetto di ciclovia che vuole collegare da una parte la città di Ravenna ai lidi nord ravennati e dall’altra il territorio regionale nell’ambito della Ciclovia Adriatica.
Progetto molto interessante quanto ambizioso. Invece il progetto per Marina Romea era già stato presentato dall’amministrazione comunale a luglio 2021 e immediatamente avevamo sostenuto l’importanza di questo intervento, chiedendo però di non realizzarlo in viale Italia, ma inserendolo nella progettazione e realizzazione del Parco Marittimo salvando così 200 posti auto che per Marina Romea sono vitali e necessari per accogliere i turisti sia nei fine settimana che in piena stagione turistica.
Tale richiesta è sempre stata sostenuta da tutte le associazioni dei cittadini del territorio attraverso la redazione di un documento unitario elaborato insieme alle Pro Loco di Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti e inviato oltre un anno fa ai nostri amministratori comunali.
Ora si apprende che è già stato affidato la realizzazione del progetto esecutivo, che i lavori dovranno essere appaltati entro il 30 giugno 2023 e che per valutare l’impatto di questo intervento sulla località verrà effettuato uno studio (tramite una gara d’appalto) che al comune, cioè a noi contribuenti, costerà circa 100 mila euro.
Tale studio dovrà anche tenere conto del nuovo traffico e della viabilità interna di Porto Corsini in funzione dello scalo crociere, Marina Romea e Casal Borsetti in relazione al Parco delle Dune e il Parco Marittimo.
Dopo la beffa della Tari non scontata, gli operatori economici di Marina Romea si troveranno a dover fare i conti con una minore capacità di accoglienza per le auto. Poco chiaro appare inoltre il motivo per cui prima viene realizzato e finanziato il progetto e poi si decide di pagare uno studio che ne valuti le conseguenze.
In un paese normale forse si sarebbe dovuto procedere al contrario, consultando, confrontandosi e accogliendo le proposte dei cittadini e delle imprese in un processo di condivisione che noi riteniamo debba essere sempre alla base di una buona amministrazione.
Ma evidentemente è un nostro sogno, a fronte di una amministrazione comunale che per quanto riguarda la gestione del territorio e il rapporto con la comunità dei lidi nord ravennati, ha dimostrato troppe volte di essere colpevolmente assente.”