“Con lo stop alle restrizioni sulla normativa UE sugli imballaggi ottenuto da Coldiretti e Filiera Italia e con il mancato accordo dell’Europarlamento sulla proposta di uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) sono salve intere filiere alla base della dieta mediterranea, come quella dell’ortofrutta e del vino, centrali anche per l’economia della nostra provincia”.
Lo afferma Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna, spiegando che “le potenziali restrizioni sulla normativa imballaggi avrebbero penalizzato ambiente, produttori e consumatori”.
In particolare, il voto prevede l’esenzione dagli obblighi previsti dal regolamento per i prodotti soggetti ad un alto tasso di riciclo, valorizzando così le alte performance italiane. Ottenuta, inoltre, la tutela delle bioplastiche totalmente compostabili e biodegradabili. Un risultato che valorizza il primato dell’Italia in tale settore con il nostro Paese diventato negli ultimi anni punto di riferimento globale nel materiale innovativo riciclabile con tassi di riciclo complessivo degli imballaggi che hanno raggiunto quota 73,3% nel 2021, superando l’obiettivo del 70% fissato per il 2030, dato che colloca l’Italia al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite.
Per l’agroalimentare in particolare, spiega Dalmonte, “la nuova proposta salva il settore vitivinicolo, dall’obbligo del riuso delle bottiglie a tutela del consumatore garantendo il mantenimento degli alti standard sanitari e di qualità delle produzioni made in Italy. Salvo anche il settore dell’ortofrutta e, in particolare la IV gamma, dal divieto di confezionamento sotto a 1,5 kg: un risultato che tutela la qualità e la shelf life delle produzioni e, indirettamente, riduce lo spreco alimentare che altrimenti sarebbe aumentato vertiginosamente in pieno contrasto con gli attuali obiettivi europei”. Altro risultato positivo riguarda il settore del florovivaismo dove finalmente i vasi da fiori e da piante sono inquadrati come fattore della produzione.
Vino e ortofrutta che escono indenni anche dalla irrealistica proposta SUR di dimezzare l’uso di fitofarmaci, provvedimento che – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da paesi extra Ue che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Serve un approccio realistico per sostenere l’impegno dell’agricoltura verso la sostenibilità che ha già portato l’Italia a classificarsi come la più green d’Europa con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico su circa 1/5 della superficie agricola totale e il taglio record in un decennio del 20% sull’uso dei fitofarmaci che restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni.
“Il mancato accordo e soprattutto la mancata convergenza su posizioni molto più di buon senso e graduali – afferma il Presidente Dalmonte – consente ora, come abbiamo più volte richiesto, di fermare le macchine e avviare una riflessione molto più approfondita e basata su reali conoscenze scientifiche, studi di impatto e alternative concrete, in linea con quanto da sempre sostenuto da Coldiretti e Filiera Italia a tutela dell’agroalimentare nazionale ed europeo”.