Le temperature scese sottozero in tutta la provincia nel corso della nottata rischiano di compromettere anche quest’anno la produzione degli albicocchi già fioriti e di provocare danni anche a peschi e ciliegi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Ravenna sugli effetti dell’ondata di gelo artico che si è abbattuta sulle coltivazioni.
Il colpo di coda dell’inverno dopo l’anticipo di primavera, giunto proprio in occasione del ritorno in tutto il mondo della mobilitazione dei giovani dei Fridays for Future per la Giornata mondiale di azione per il clima, ha interessato in particolare le zone del Faentino e del Lughese, dove la colonnina di mercurio per lungo tempo è scesa sotto lo zero, fino a -5 gradi.
Il timore ora è che il gelo notturno abbia causato danni alle coltivazioni in avanzato stato di vegetazione e fioritura, in primis agli impianti di albicocco.
L’ondata di gelo – sottolinea la Coldiretti – arriva dopo un mese di febbraio segnato da temperature superiori di 2,2 gradi la media del periodo, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, che hanno favorito il risveglio della vegetazione, ovviamente ora più sensibile al grande freddo.
Già dalla mattinata di oggi – conclude Coldiretti – abbiamo attivato un monitoraggio della situazione in campo invitando tutti gli associati a segnalare gli eventuali danni rilevati, anche con documentazione fotografica”.
Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di sfasamenti stagionali e il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture nelle campagne.
L’agricoltura è infatti purtroppo l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.