L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio uno dei settori più belli e amati del made in Italy, quello del florovivaismo con un miliardo di fiori e piante che nell’ultimo mese sono appassiti e andati distrutti con il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali, ma anche per il blocco della mobilità e la chiusura forzata di vivai, aziende florovivaistiche e imprese dedite alla produzione di piantine ornamentali e da orto. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti economici delle misure di prevenzione dal virus adottate. L’impatto economico, anche per la provincia di Ravenna, dove operano decine di imprese florovivaistiche che non hanno potuto vendere il prodotto per via del blocco delle cerimonie e dei mercati e hanno dovuto chiudere le botteghe aziendali, è molto pesante. E in difficoltà sono anche per le esportazioni con i blocchi al confine ed in dogana di tanti paesi, UE ed extra-UE, i ritardi e le difficoltà del trasporto su gomma.
Il crollo degli acquisti di fiori recisi, fiori in vaso, piante ornamentali e da orto, le produzioni tipiche della primavera, si è sommato anche allo stop alle vendite e all’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi, orti e giardini.
Un vero disastro per un settore dove sono impegnate 27.000 imprese una filiera che occupa oltre 200.000 persone, che ora si trovano in gravissime difficoltà afferma la Coldiretti che invita a mettere fiori e piante nei propri giardini, orti e balconi come segno benaugurante con l’arrivo della primavera che segna il momento del risveglio #balconifioriti. Il giardinaggio, l’orticoltura e la cura di piante e fiori su balconi e terrazze, sono uno dei più potenti anti-stress conosciuti, tanto che esistono attività riabilitative che si basano proprio sugli effetti del verde nel dare maggiore serenità alle persone. E non poter vivere il verde nel momento in cui si apre la stagione ed esplode la natura è una sofferenza per tanti.
“Il settore ha bisogno di misure urgenti per dare liquidità alle aziende, con finanziamenti a tasso zero ed una sospensione delle scadenze dei mutui, delle bollette, interventi straordinari come la cassa integrazione per i dipendenti ed interventi – conclude Coldiretti Ravenna – per sostenere le imprese che hanno perso la produzione per l’impossibilità di commercializzarla in conseguenza delle limitazioni nel commercio interno ed estero.