Già segnalato a più riprese da Coldiretti Ravenna, quello della presenza devastante del picchio nelle nostre campagne è un problema che sta continuando a generare notevoli danni agli impianti irrigui e frutticoli della provincia.
Il picchio, il cui numero sul territorio è perlomeno triplicato negli ultimi anni, con la sua azione ‘martellante’ sta continuando a causare diverse criticità: dallo spreco di acqua, risorsa sempre più importante visto che con gli sfasamenti stagionali diminuiscono precipitazioni e aumenta il rischio siccità, ai danni sugli impianti frutticoli, ci riferiamo ad esempio alle ferite ‘mortali’ sui tronchi delle piante da frutto, ma anche all’asfissia delle radici provocata dall’eccesso di acqua tra i filari per via delle tubature ‘a goccia’ ridotte a degli inutili budelli colabrodo.
Al fine di mettere un freno a questa presenza sempre più invadente, Coldiretti Ravenna non solo ha sollecitato con una nota ufficiale l’intervento del Servizio provinciale all’Agricoltura gestito dalla Regione Emilia-Romagna e segnalato il problema anche al Presidente della Provincia Michele De Pascale, ma anche interessato della questione il neo Assessore regionale all’Agricoltura Mammi. “Dal 2012 ad oggi il picchio – sottolinea il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte – solo nella nostra provincia ha provocato danni accertati per più di 400mila euro. Essendo una specie protetta e non cacciabile – conclude il Presidente – si ritiene indispensabile intervenire con l’introduzione di uno specifico piano di controllo, altrimenti l’agricoltura continuerà a dover pagare il conto di danni sempre più ingenti, che peraltro si andranno ad assommare a quanto clima e insetti alieni stanno provocando nelle campagne”.