Si avvicina la stagione dei raccolti, ma il rischio, per i coltivatori agricoli di collina e montagna, già provati dalle gelate tardive, è di non raccogliere nulla e di vedere vanificati i propri sforzi ed investimenti.
Le limitazioni alla mobilità introdotte dai vari decreti Covid-19 emessi dalla Presidenza del Consiglio hanno infatti limitato le azioni di prevenzione e contenimento della fauna selvatica da parte delle ATC provinciali, lasciando in pratica via libera ai selvatici, in primis cinghiali.
Non a caso – denuncia Coldiretti Ravenna – sono sempre più numerose e frequenti le segnalazioni di danni che ci giungono dai nostri associati delle zone montane e di collina. L’aumento dei danni rischia purtroppo di vanificare i risultati positivi sin qui ottenuti con le azioni di contenimento e controllo messe in atto dalla ATC.
Considerato che nella circolare del 20 marzo scorso la direzione generale caccia e pesca della Regione – spiega Coldiretti Ravenna – lasciava intravedere la possibilità, da parte della Polizia Provinciale, di proseguire con i piani di controllo, in quanto configurabile come attività di servizio pubblico, siamo a chiedere che le necessarie azioni di controllo e contenimento del cinghiale possano riprendere e in maniera intensificata, ovviamente nel pieno rispetto di tutte le condizioni di sicurezza”.
Ben consapevoli della delicatezza del momento che stiamo vivendo per via dell’emergenza sanitaria, ma al tempo stesso anche della necessità di operare al fine di prevenire e contenere i danni ai raccolti, difendere il reddito degli agricoltori e, non da ultimo, anche la sicurezza pubblica dato che proprio gli ungulati sono spesso causa di incidenti stradali che avvengono sulle strade provinciali di collina e montagna, siamo a sollecitare la ripresa degli interventi previsti dal già vigente piano di controllo, da riattivarsi rapidamente sempre nel pieno rispetto di tutte le misure atte a tutelare la salute degli operatori di polizia e dell’ATC.