Agricoltura in prima linea nella lotta al surriscaldamento globale, causa primaria dei cambiamenti climatici che si manifestano ormai da tempo con una più elevata frequenza di tempeste, grandinate violente, sfasamenti stagionali, tutti fenomeni questi che nell’ultimo decennio hanno provocato nei campi danni per oltre 14 miliardi di euro facendo dell’agricoltura stessa la vittima principale e designata del ‘climate change’.
Per tentare di invertire questa tendenza e tutelare economia, salute e ambiente, l’agricoltura è sempre più ‘green’ e fortemente impegnata sul fronte del risparmio energetico e delle energie alternative. A tal fine, Coldiretti Ravenna segnala che sono aperti fino al 29 novembre prossimo i termini del nuovo bando regionale per la “Diversificazione dell’attività agricola con impianti per la produzione di energia da fonti alternative”. Obiettivo del bando, finanziato con € 6.816.258,00, favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili ai fini di uno sviluppo capillare della cosiddetta bioeconomia. I finanziamenti oggetto del bando mirano, infatti, a favorire la diversificazione delle attività delle imprese agricole attraverso la realizzazione di impianti per la produzione e la vendita di energia da fonti alternative e sostenibili, utilizzando le risorse naturali presenti nelle zone rurali: aree boscate, risorsa idrica, solare, eolica e i sottoprodotti o scarti di produzioni agricole, forestali o agroalimentari, senza però l’attivazione di colture dedicate.
I beneficiari sono imprenditori agricoli, singoli o associati, che attivino:
- centrali termiche con caldaie alimentate a biomassa legnosa (cippato o pellets);
- impianti per produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e/o elettrica;
- impianti per produzione di biometano;
- impianti per produzione di energia eolica;
- impianti per produzione di energia solare (sono esclusi gli impianti realizzati a terra);
- impianti per produzione di energia idrica (piccoli salti);
- impianti per produzione di pellets e oli combustibili da materiale vegetale;
- piccole reti per la distribuzione dell’energia e/o impianti intelligenti per lo stoccaggio di energia a servizio delle centrali o dei microimpianti realizzati.
Gli impianti, di potenza pari ad un massimo di 1 Mwe o 3 Mwt, devono essere dimensionati per produrre energia elettrica e/o calorica superiore ai consumi aziendali e conseguentemente almeno parzialmente venduta o ceduta a terzi.