La CNA Territoriale di Ravenna, rappresentata dal Presidente Matteo Leoni, dalla Vicepresidente Marianna Panebarco e dal Direttore generale Massimo Mazzavillani, ha accompagnato il Presidente CNA Nazionale Dario Costantini, il Presidente CNA Emilia-Romagna, Paolo Cavini, e il Segretario CNA Emilia-Romagna Fabio Bezzi in una visita alle aziende colpite dall’alluvione dei giorni scorsi.
La visita è iniziata con un incontro con Massimo Isola, Sindaco di Faenza, una delle zone più duramente colpite, che ha ben illustrato alla delegazione la situazione sul territorio e individuato insieme all’Associazione le azioni necessarie da richiedere alle Istituzioni nazionali.
“Il primo step è sicuramente l’ordinanza di emergenza, che permetterebbe a imprese e famiglie di ricevere alcuni risarcimenti, cominciare a sistemare i propri locali e riacquistare almeno una parte di ciò che è andato perso. Questo è un primo passo ma è fondamentale che si predisponga un decreto-legge speciale, come fatto per l’alluvione delle marche nel 2022, che contenga risorse ed aiuti straordinari” ha affermato il Sindaco prima di tornare alla gestione operativa dell’emergenza.
La delegazione si è poi spostata nell’area più colpita dall’esondazione del Lamone in città. A colpire sono stati subito i tanti oggetti personali ancora tra il fango, sulla strada, gli abiti stesi o accatastati nei giardini e soprattutto i segni, evidentissimi, del livello raggiunto dall’acqua.
Il primo incontro è stato con Sofia Marchetti, 20 anni, neo-imprenditrice che stava avviando la sua attività di estetista, SM Beauty, in Corso Saffi. “Nell’attesa di sistemare il locale dove aprirò il mio salone avevo posizionato tutto il materiale acquistato nel garage della mia abitazione, che però è proprio nel cuore della zona rossa. L’acqua ed il fango l’ha completamente ricoperto, ho perso tutte le attrezzature e i materiali che avevo acquistato, compreso il parquet da montare”. Ha raccontato di un danno complessivo di oltre 10.000 euro che ora rende davvero difficile l’apertura del centro estetico. Il fango ha inghiottito anche scontrini e ricevute, rendendo più complicata la conta dei danni e, soprattutto la rendicontazione al fine della richiesta di risarcimento, come è successo in tantissime altre aziende in cui il fango ha invaso anche gli uffici a vocazione amministrativa. “E ciò che è peggio – ha proseguito Sofia – sono gli episodi di sciacallaggio: ho perso anche quel poco che ero riuscita a salvare in un primo momento. Con quali certezze ora posso pensare di avviare la mia attività? Come posso riacquistare il materiale fintanto che non sarà pronto il mio locale? Ho anche perso l’auto e non posso spostarmi”.
Il gruppo si è poi spostato presso la ditta Electro Security, impresa specializzata nei sistemi di allarme e videosorveglianza. Nerio Ranzi, uno dei soci dell’impresa, ha mostrato il magazzino e il segno del livello dell’acqua, che ha quasi totalmente riempito il piano terra. “Qui avevamo tutta attrezzatura elettronica, non si è salvato niente: telecamere, registratori, allarmi più tutti gli strumenti di lavoro come trapani, avvitatori e così via. Abbiamo perso anche tutti i pezzi di ricambio per gli impianti già installati, anche i più vecchi. Ora siamo fermi, i tempi d’attesa per recuperare tutto si stanno allungando, in più anche se non abbiamo più l’acqua e il fango i locali sono troppo umidi. Anche se prendo nuovo materiale per ripartire subito con l’attività dove lo metto? Mi chiedo se convenga riaprire, ma con 40 anni di attività alle spalle fa troppo male pensare di mollare tutto”.
Ci si è poi spostati a Bagnacavallo, dove i rappresentanti dell’Associazione hanno visitato due imprese della zona industriale e artigianale. Qui c’è stato il tempo – sempre poco – di evacuare le imprese prima dell’arrivo dell’acqua.
“In quindici minuti abbiamo evacuato l’intera azienda – racconta Luigi Bravi, Presidente di Orva, grande impresa del settore alimentare – mettendo in salvo tutto il personale, ma fermando la produzione. In pochi giorni, grazie all’aiuto di tutti i dipendenti che da subito, appena è stato possibile accedere di nuovo ai locali, ha aiutato a pulire e sistemare tutto, siamo riusciti a ripristinare oltre l’80% della linea di produzione. In questo modo siamo riusciti a non far perdere neanche un giorno di lavoro ai nostri dipendenti e non dovremo attivare la cassa integrazione. Quello che chiediamo è un credito d’imposta che può aiutare nell’immediato le tante imprese colpite. Serve un aiuto concreto per mantenere i flussi di cassa, nell’attesa che si attivino strumenti e aiuti più strutturali; noi abbiamo dovuto buttare tutto il prodotto che era in linea di produzione, abbiamo un danno da circa 1 milione di euro al quale si aggiunge il mancato ricavo per 4 giorni di fermo produzione, la nostra stima totale è di circa 2,5 milioni”.
L’ultima impresa visitata è stata la Caravita Recinzioni. Orietta Caravita, titolare dell’impresa e Presidente della CNA di Bagnacavallo, si ritiene fortunata “perché il nostro prodotto si può pulire e recuperare. Siamo riusciti a salvare le attrezzature perché avvisati in tempo. Nelle ore successive all’allagamento abbiamo visto una collaborazione incredibile: sono arrivati moltissimi volontari, giovani e giovanissimi, e anche tanti nostri clienti da tutta Italia ci hanno dimostrato la loro solidarietà, in alcuni casi anche proponendosi di venire ad aiutare. Siamo riusciti ad accedere solo il pomeriggio dopo e in poco tempo, grazie all’aiuto di tutti, abbiamo pulito i locali e siamo ripartiti anche con il lavoro d’ufficio. Ora siamo tutti molto spaventati per le prossime ore. E ci tengo a sottolineare che anche se ci siamo tutti rialzati e stiamo tutti lavorando per ripristinare la situazione a prima dell’alluvione, non deve passare il messaggio che non ci sia bisogno di aiuto, perché la situazione è molto critica per il sistema economico di tutto il territorio”.
Dopo aver incontrato gli imprenditori, il Presidente della CNA Territoriale di Ravenna Matteo Leoni ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di far conoscere questa situazione fuori dal nostro territorio. Di questa emergenza non sia sta parlando abbastanza e noi faremo la nostra parte per far arrivare la voce degli imprenditori al Governo. C’è grande solidarietà tra noi cittadini e imprenditori, ma non basta: serviranno interventi importanti e rapidi – sospensione dei mutui e delle scadenze fiscali e contributive – per non perdere il grande potenziale che le imprese del nostro territorio sanno esprimere”.
“Nel momento dell’emergenza abbiamo notato la grande tenacia e forza degli imprenditori – ha aggiunto il Presidente CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini – che nonostante le enormi difficoltà del momento ci stanno accogliendo con il sorriso. Faremo del nostro meglio per dare supporto e rappresentare le loro richieste nelle sedi appropriate”.
Il Presidente di CNA Nazionale, Dario Costantini si è detto emozionato nel vedere e parlare con gli imprenditori, sentire il loro disagio. “Di questa emergenza si sta parlando troppo poco. Coinvolgeremo anche le altre Associazioni per portare al Governo i vostri racconti e le vostre richieste e solleciteremo i Ministri competenti affinché mettano in campo azioni rapide e efficaci per aiutarvi. Serve per cui un decreto-legge speciale come fatto per l’alluvione nelle marche, con strumenti e risorse straordinarie” ha proseguito. “L’Emilia-Romagna c’è sempre stata quando il Paese ha avuto bisogno, ora è l’Emilia-Romagna ad avere bisogno, e il Paese deve rispondere”.