CNA Ravenna condivide l’invito del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura rivolto al Ministro della Cultura Sangiuliano affinché prenda visione degli ultimi ritrovamenti archeologici e dell’intera area archeologica di Classe, al fine di avviare anche più ampie campagne di scavi e di valorizzazione.

CNA evidenzia come negli ultimi anni il turismo archeologico è cresciuto e ha allargato il suo segmento di riferimento, con l’apertura e l’accesso ad un pubblico molto più ampio e nuovi turisti, alla ricerca di esperienze di visita uniche e coinvolgenti. Spesso per potenziare e arricchire la visita ad un sito è necessario creare nuove esperienze turistiche che, partendo dall’elemento archeologico, coinvolgono il visitatore dal punto di vista emozionale e sensoriale e accessibile a tutti. Si possono creare nuove opportunità di lavoro per il sistema di imprese culturali e creative legate alle nuove tecnologie, in stretta connessione con l’Università e le Istituzioni culturali e creare nuove opportunità di impresa. Il risultato è un nuovo tipo di turismo, di base archeologico, ma connesso con altri tipi di attività, come ad esempio l’enogastronomia e l’artigianato artistico.

Diventano quindi centrali il parco archeologico di Classe e il Museo Classis, come sarebbe auspicabile musealizzare e rendere accessibili gli scavi della basilica di San Severo, riavviare le campagne di scavo attorno a Classe con cantieri didattici, continuando a implementare il Museo con nuove sezioni, allestimenti e mostre tematiche, esaltandone il ruolo centrale in questo contesto. Nel contempo, altre vestigia nel centro della città potrebbero essere musealizzate per creare ulteriori percorsi di visita e guidare il turista a visitare zone di Ravenna meno note, un esempio su tutti il ponte romano di via Salara.

Fondamentale, in questo contesto, è anche l’aspetto legato alla conservazione e a mantenere il patrimonio storico/artistico esistente in perfetto stato di conservazione per le future generazioni, perché la nostra città sia bella e ordinata per i cittadini e attrattiva per il turismo. Riteniamo pertanto sia importante affrontare il tema della conservazione di questo importante patrimonio, partendo da una proposta che veda valorizzata una programmazione pluriennale della manutenzione dei beni storico/artistici per la loro conservazione e fruizione. In questo ci vengono in aiuto le imprese di restauro del territorio che hanno competenze, conoscenze e professionalità importanti, a volte uniche, difficilmente reperibili sul mercato, con un curriculum di lavori eseguiti su tutto il territorio nazionale e a volte anche internazionale, di tutto rispetto.

Tutto questo costituisce un potenziale patrimonio turistico attorno al quale costruire offerte da valorizzare; per questo diventa strategico il ruolo di Visit Romagna, per potenziare il filo conduttore dell’archeologia e promuovere il territorio romagnolo come area di straordinario peso anche in questo settore, per diversificare l’offerta e attrarre pubblici sempre più differenti durante tutto l’anno.