L’Assemblea dei Soci di CMC Ravenna ha approvato oggi, sabato 30 marzo, all’unanimità, il Piano Concordatario, a seguito della presentazione del concordato in bianco al Tribunale di Ravenna avvenuta lo scorso 4 dicembre. La proposta, confermata in continuità aziendale, sarà depositata al Tribunale entro il prossimo 8 aprile, come si legge in una nota ufficiale dell’azienda.
Il Piano Concordatario “consentirà la soddisfazione integrale dei creditori in prededuzione, dei creditori privilegiati e dei fornitori strategici (chirografari appartenenti alla Classe 1), nonché la soddisfazione parziale e non monetaria degli altri creditori chirografari – spiega in un comunicato stampa CMC -. Questo avverrà in continuità aziendale e attraverso la generazione dei relativi flussi di cassa, il recupero dei claims e degli altri crediti, alcune dismissioni (in particolare immobiliari) ed una consistente datio in solutum. Più in particolare, la Società intende continuare l’attività in modo da generare flussi di cassa positivi (compresi quelli relativi alle commesse in corso) in eccesso rispetto alle necessità finanziarie della gestione corrente, assicurando la miglior soddisfazione dei creditori, oltre alla prosecuzione dei rapporti di lavoro e dei rapporti commerciali.”
Secondo quanto fa sapere l’azienda il Piano “prevede l’incasso di tutti i crediti – sia relativi a claims afferenti a commesse terminate, sia commerciali o di altra natura – e la cessione a terzi di alcuni asset non strumentali, in particolare immobiliari, sia di CMC sia della controllata CMC Immobiliare SpA. Entro 90 giorni dall’omologazione, saranno emessi strumenti finanziari partecipativi (“SFP”), dotati di diritti patrimoniali e amministrativi. I risultati positivi attesi dalla continuità aziendale contribuiranno a valorizzare gli SFP destinati a soddisfare i creditori chirografari non classificati come fornitori strategici. Saranno così assorbiti i flussi netti generati dalla Società negli anni 2020 e 2021, e a seguire (dal 2022 e fino al 2030), i suddetti flussi saranno destinati alle distribuzioni di dividendi e riserve attribuite ai titolari di SFP, con immediato effetto liberatorio per CMC.”
“Si tratta, quindi – conclude la nota inviata da CMC – di un piano concordatario da eseguirsi in tempi particolarmente rapidi, in modo da consentire alla Società un ritorno all’attivo, essenziale per la tipologia dell’attività svolta, che prevede la partecipazione a gare di appalto, per lo più pubbliche.”