Nell’attuale contesto lavorativo, i lavoratori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini esprimono esigenze ben definite, come evidenziato dalla recente ricerca “Welfare, competenze, partecipazione: leve di attrazione per l’Emilia-Romagna”, curata dalla Fondazione Tarantelli e dalla Cisl Emilia Romagna. L’indagine, che ha coinvolto numerosi lavoratori romagnoli, prevalentemente impiegati del settore servizi e pubblico impiego, tramite questionari e interviste ai segretari generali delle categorie sindacali, ha delineato un quadro chiaro delle aspettative lavorative nella regione, mettendo in luce tendenze comuni e differenze specifiche a livello provinciale.
Le priorità condivise: stabilità e benessere
In Romagna, la stabilità lavorativa emerge come la priorità assoluta per la maggioranza dei lavoratori. Mediamente, il 50% dei lavoratori considera la stabilità lavorativa essenziale, con la provincia di Ravenna che registra il 46%, Forlì-Cesena il 52,2% e Rimini il 52%. Questa preoccupazione per la sicurezza occupazionale riflette un forte bisogno di certezze per il futuro. Accanto a questa priorità, l’equilibrio nell’ambiente di lavoro è ritenuto fondamentale dal 47,4% dei lavoratori, con Ravenna che registra un 40,7%, Forlì-Cesena un 53,6% e Rimini un 48%. Questo dato sottolinea quanto sia importante per i lavoratori romagnoli operare in un contesto che favorisca il benessere psicofisico e riduca lo stress.
Flessibilità e conciliazione vita-lavoro: necessità emergenti
La flessibilità oraria è una delle richieste più sentite, con una media del 59,4% dei lavoratori romagnoli che la ritengono importante. A livello provinciale, Forlì-Cesena guida questa tendenza con un 68,1%, seguita da Rimini con un 64% e Ravenna con un 46%. Inoltre, un 37,6% dei lavoratori romagnoli preferisce la settimana lavorativa corta, con Ravenna al 35,4%, Forlì-Cesena al 39,1% e Rimini al 36%. Anche la conciliazione vita-lavoro è considerata cruciale, con il 52,3% dei lavoratori che la ritiene prioritaria. Forlì-Cesena è la provincia con la percentuale più alta su questo tema (58%), seguita da Rimini (52%) e Ravenna (46,9%).
Benefit economici e formazione: una strategia per il futuro
I lavoratori romagnoli pongono grande enfasi sui benefit economici, considerati fondamentali dal 49,8% degli intervistati. A livello provinciale, Ravenna si attesta al 46,9%, Forlì-Cesena al 46,4% e Rimini al 56%. Anche l’alta retribuzione è importante per il 39,8% dei lavoratori, con Ravenna al 39,8%, Forlì-Cesena al 43,5% e Rimini al 32%. La formazione continua è un altro elemento cruciale, ritenuto indispensabile dal 52.77% dei lavoratori romagnoli. Questa priorità è particolarmente sentita a Forlì-Cesena (59,4%), seguita da Rimini (60%) e Ravenna (38,9%). L’adozione delle tecnologie più recenti è rilevante per il 26,5% dei lavoratori ravennati, il 43,5% di quelli forlivesi-cesenati e il 28% dei riminesi, indicando un interesse diffuso per l’innovazione.
L’attenzione ai costi abitativi sostenibili e ai servizi: una necessità crescente
Un dato rilevante che emerge dall’indagine è l’importanza attribuita ai costi abitativi sostenibili, con una media del 79,1% dei lavoratori romagnoli che ritiene questo aspetto cruciale. In particolare, Rimini si distingue con una percentuale molto alta (76%), seguita da Forlì-Cesena con il 62,3% e Ravenna con il 48,7%. Oltre ai costi abitativi, un’altra esigenza crescente riguarda la disponibilità e l’efficienza dei servizi, con Ravenna che registra il 42,5%, Forlì-Cesena il 58% e Rimini il 64%. Questo dato evidenzia quanto sia fondamentale, per i lavoratori, poter vivere in una città che offra non solo un costo della vita sostenibile, ma anche un accesso agevole ai servizi essenziali, rendendo il territorio più attrattivo per i professionisti.
Conclusioni
“La ricerca condotta dalla Fondazione Tarantelli e dalla Cisl Emilia Romagna evidenzia con chiarezza le priorità e le aspettative dei lavoratori romagnoli: stabilità lavorativa, benessere, flessibilità e accesso a servizi di qualità. Questi temi non rappresentano solo le aspirazioni dei lavoratori, ma costituiscono anche delle sfide cruciali per il nostro territorio, necessario per attrarre e mantenere i talenti,” afferma Francesco Marinelli, Segretario Generale della CISL Romagna.
“Nel contesto economico attuale, caratterizzato da incertezze, è fondamentale che le aziende offrano contratti stabili e condizioni di lavoro sicure. Il benessere sul posto di lavoro non può più essere considerato un lusso, ma deve essere visto come una componente essenziale per garantire produttività e soddisfazione dei dipendenti,” continua Marinelli.
“La flessibilità oraria, che è una richiesta significativa da parte dei lavoratori, deve essere concretizzata. Conciliare vita lavorativa e privata è un diritto che va tutelato e promosso. Da anni siamo impegnati nella negoziazione con le aziende per introdurre e rafforzare misure di lavoro flessibile, assicurandoci che queste siano accessibili a tutti i lavoratori.”
“Inoltre, è fondamentale che le aziende investano nella formazione continua dei propri dipendenti, utilizzando anche i fondi interprofessionali. Offrire opportunità di aggiornamento e sviluppo delle competenze, anche in ambito tecnologico, è una strategia vincente per mantenere i talenti e favorire la crescita professionale e personale.”
“Un’altra questione cruciale che emerge dalla ricerca riguarda i costi abitativi e la disponibilità dei servizi. È inaccettabile che una percentuale così elevata di lavoratori consideri questi aspetti problematici. È tempo che le amministrazioni locali e regionali intervengano con urgenza per garantire un accesso più equo e sostenibile alla casa e ai servizi essenziali. Promuovere politiche abitative adeguate, investire in infrastrutture e migliorare l’efficienza dei servizi pubblici sono interventi indispensabili.”
“I risultati di questa ricerca – conclude il segretario cislino – devono servire da campanello d’allarme per tutti gli attori coinvolti: aziende, istituzioni e sindacati. È necessario un impegno condiviso per costruire un contesto lavorativo che risponda veramente alle esigenze dei lavoratori. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile e prospero per la Romagna, rendendo il nostro territorio competitivo e attrattivo.”