La regione Emilia-Romagna sta affrontando le conseguenze di un’importante emergenza maltempo nel mese di maggio. Secondo le prime stime della Regione Emilia-Romagna sono stati colpiti 100 comuni da dissesti, con fiumi che hanno esondato e frane che hanno reso inaccessibili alcune aree. Ci sono state 15 vittime mentre gli sfollati erano oltre 36.000. Le infrastrutture e la viabilità sono state gravemente danneggiate, con oltre 500 strade chiuse. circa 14.200 imprese potrebbero aver subito danni per un totale di 1,2 miliardi di euro. L’area colpita dagli eventi alluvionali ospita oltre 130.000 imprese, che impiegano complessivamente 443.000 persone. Il valore dell’export si aggira intorno ai 10 miliardi di euro, mentre il valore aggiunto è di circa 38 miliardi di euro, rappresentando la differenza tra il valore della produzione e i costi di produzione.
Il settore agricolo è stato particolarmente colpito, con 21.000 aziende agricole e allevamenti situati nelle aree devastate. La Romagna, in particolare, rappresenta una delle principali zone agricole d’Italia, producendo il 30% della frutta e della verdura del Paese. Nel settore agricolo, si stima che 12.000 imprese abbiano subito danni per un totale di 1,1 miliardi di euro, includendo perdite di produzione, ripristino dei terreni, perdita di terreni agricoli e coinvolgimento di animali nell’alluvione.
Per garantire la sicurezza dei fiumi e riparare i danni causati dall’ondata di maltempo di maggio, sono già stati aperti 74 cantieri di somma urgenza in Emilia-Romagna, per un investimento totale di 93 milioni di euro. Di questi, 28 si trovano nella provincia di Bologna, 23 nel ravennate, 14 nella provincia di Forlì-Cesena, 4 nel riminese, 3 nel modenese e 2 nella provincia di Reggio Emilia.
“Abbiamo apprezzato le prime misure adottate dal Governo per la gestione dell’emergenza, ma è arrivato il momento di andare avanti con urgenza. Da settimane siamo chiedendo che si proceda senza indugio alla nomina di un Commissario straordinario per la ricostruzione, con poteri esecutivi speciali, che possa operare direttamente sul territorio, superando gli ostacoli burocratici e i possibili ritardi derivanti dalla necessità di dover sottoporre ogni decisione al governo centrale – dichiara il segretario generale della CISL Romagna Francesco Marinelli -. È arrivato il momento di agire con fermezza e determinazione, e di dare una risposta concreta alle necessità del nostro territorio. Non possiamo più permetterci di restare fermi mentre il tempo scorre e le difficoltà persistono. È tempo di agire, è ora di procedere velocemente alla ricostruzione, è necessario adottare una serie di misure e azioni volte a ripristinare le aree colpite e supportare le persone e le imprese coinvolte. Dobbiamo avviare immediatamente i lavori per riparare le infrastrutture danneggiate. Strade, ponti, reti idriche ed elettriche, e reti di comunicazione sono i pilastri che sostengono la nostra comunità. Ripristinandoli, garantiamo che le persone abbiano accesso a servizi essenziali e possano ricostruire le proprie vite.
La ricostruzione delle case e degli edifici danneggiati è una priorità assoluta. Dobbiamo offrire il supporto necessario affinché le persone possano ripristinare le proprie abitazioni e le imprese possano riprendere le loro attività. Inoltre, è fondamentale fornire finanziamenti agevolati e contributi alle imprese colpite, incoraggiando la creazione di nuovi posti di lavoro e la rinascita economica del nostro territorio romagnolo. Solo attraverso la solidarietà e l’unità possiamo costruire un futuro migliore per tutti.
Le risorse finanziarie per la ricostruzione devono essere messe a disposizione in tempi brevi. Non possiamo permetterci di indugiare o lasciare che le persone rimangano in una situazione di incertezza. Dobbiamo agire con prontezza e determinazione per ripristinare la normalità.
Bisogna intervenire per ripristinare gli ecosistemi danneggiati, rimuovendo velocemente i detriti, bonificando i terreni contaminati e prevenendo futuri disastri naturali attraverso opere di mitigazione e gestione idrogeologica. La protezione del territorio e la sicurezza sono fondamentali per garantire un futuro resiliente. È fondamentale che tutte le istituzioni, le organizzazioni umanitarie, le comunità locali e i cittadini lavorino insieme. Solo attraverso un impegno collettivo e coordinato possiamo fornire assistenza immediata, ripristinare le infrastrutture, sostenere la ricostruzione delle case e delle attività produttive e garantire un futuro sicuro e resiliente.
La strada verso la ricostruzione sarà difficile e come dimostrato in più occasioni il nostro territorio romagnolo riuscirà a farcela, ma ciò non è possibile da soli – conclude Marinelli -. Unendo le forze e dimostrando solidarietà, possiamo superare questa fase difficile. La CISL Romagna si impegna a sostenere attivamente questo processo, collaborando con tutte le parti interessate e promuovendo l’inclusione sociale, la giustizia economica e la sostenibilità ambientale. Dobbiamo guardare al futuro imparando dagli eventi passati. Dobbiamo adottare misure preventive più efficaci e rafforzare la nostra capacità di rispondere alle emergenze.”