Dopo la comunicazione dell’INPS n. 2842 del 6 agosto scorso sul mancato riconoscimento, addirittura retroattivo, della quarantena come malattia, quasi 10 mila lavoratori in Regione rischiano di non aver né stipendio né contributi ed è inaccettabile.
Un inizio ferie amaro per tantissimi lavoratori, dopo che l’INPS con una nota del 6 agosto ha comunicato che per il 2021 non sono state stanziate risorse per le indennità di malattia in caso di quarantena per i dipendenti privati entrati in contatto con una persona positiva al covid-19.
Quindi l’isolamento obbligatorio, fino ad ora parificato alla malattia, non sarà più pagato dall’INPS, addirittura con effetto retroattivo a tutto l’anno 2021.
“Quasi 10 mila lavoratori in tutta la Regione – afferma il Segretario generale della CISL Romagna Francesco Marinelli – cioè soprattutto coloro che non possono in alcun modo svolgere il loro lavoro da casa, si troveranno senza stipendio né contributi per i periodi di quarantena e per noi questo è inaccettabile. Sono soprattutto quei lavoratori e lavoratrici che non possono in alcun modo svolgere attività da remoto dato che, come è noto, la quarantena in salute è compatibile con lo “smart working”.
“Coloro che hanno continuato a lavorare e che sono stati giustamente costretti dalle AUSL competenti alla quarantena per essere venuti a contatto con un positivo, non devono ora dover subire questa beffa. Anche perché – sottolinea Francesco Marinelli – il rischio è che nei prossimi mesi, proprio per non trovarsi senza stipendio, i lavoratori siano disincentivati a segnalare eventuali contatti con positivi e questo è un rischio per tutti”.
“Pensiamo che questa questione sia ora prioritaria e ci auguriamo che il Governo trovi presto una soluzione. Così come sul tema del green pass, abbiamo bisogno che i Ministeri del lavoro e della salute e l’Inps trovino soluzioni chiare a livello nazionale in tempi brevissimi”.
“Come sindacati abbiamo preso, anche a livello nazionale, delle posizioni importanti e la politica nazionale, che è l’unica deputata a risolvere le questioni sia della quarantena che del green pass, deve fare lo stesso, adottando dei provvedimenti normativi che siano definitivi come il ripristino delle risorse per coprire i periodi di quarantena e le indennità dei lavoratori fragili immunodepressi – malati oncologici, sottoposti a terapie salvavita, disabili gravi – scadute il 30 giugno scorso”.
“Non possiamo lasciare che i lavoratori possano vedersi tagliato il proprio stipendio per aver seguito le direttive sanitarie ed essersi comportati da bravi cittadini. Ci aspettiamo – conclude Francesco Marinelli – che sulla questione delle quarantene il Governo chiarisca urgentemente che le coperture ci siano e che eventuali nuove quarantene siano come prima associate alla malattia”.