“Che la Regione Emilia-Romagna trovi le risorse per garantire la nostra sanità pubblica o si continueranno a tagliare i servizi e gli stipendi dei professionisti.
Nei giorni scorsi la RER ha presentato il piano di smaltimento delle liste di attesa del quale però bisognerà comprendere quali saranno le modalità di attuazione, poiché senza potenziare il personale sembra “fantascienza” poterlo fare, se non con il rischio concreto, ancora una volta, di cedere pezzi di sanità pubblica al privato.
L’investimento sul personale è inoltre indispensabile per poter implementare l’assistenza territoriale in attuazione del PNRR. Infermiere di famiglia, OSCO, case della comunità, COT (centrali operative territoriali) sono nuovi modelli di assistenza territoriale che rischiano di rimanere solo sulla carta senza un investimento concreto sul personale, senza la giusta programmazione e pianificazione delle priorità.
Sul tema delle risorse al personale, poi, il paradosso per cui se assumiamo personale “cala” lo stipendio di coloro che sono già in servizio, non è frutto della pandemia o della gestione dell’emergenza, gli ultimi due anni hanno solo esasperato un problema che abbiamo dal 2018, determinato da scelte politiche di tagli dei costi della Sanità, che oggi non possono essere compensati se non c’è un netto cambio di rotta.
Tema questo delle risorse per il personale che denunciamo da oltre due anni, a partire dal presidio del 14 luglio 2020 nelle sedi territoriali e davanti alla sede della Regione, che in assenza di risposte dal governo, non può restare inascoltato perché si tratta del giusto riconoscimento economico dei 60.000 dipendenti del nostro SSR, a cui non basterà dare una risposta col rinnovo contrattuale per cui sono in corso in queste ore le trattative a livello nazionale.
Risposte certe e concrete, questo ribadiremo nelle richieste ad una~Regione~“benchmark per la sanità pubblica”, nel corso degli incontri calendarizzati dalla scorsa settimana, anche su questi temi, nell’ambito del patto per il lavoro.
La Cisl FP chiede risposte per il personale, per questo continueranno i presidi territoriali davanti a tutte le aziende del SSR, attualmente in atto a Parma, e in modo permanente sotto la sede della Regione a partire dal 4 Luglio. Il personale e i servizi non possono essere messi a rischio, non si possono fare proclami distanti anni luce dalla realtà che il personale ed i cittadini vivono rispetto ai servizi offerti.
Rilanciare la Sanità partendo dai professionisti, questa la strada da percorrere per andare nella direzione della garanzia del sistema salute pubblico.”