Il 2 agosto, dopo l’approvazione dei lavoratori con 240 voti validi su 247 votanti, è stata posta la sigla definitiva del rinnovo del contratto integrativo tra Cisa Allegion di Faenza e Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl. La trattativa, durata quasi otto mesi, ha visto le parti confrontarsi partendo da concetti di integrativo antitetici, tradizionale il modello dei sindacati e più conforme al nuovo concetto di mercato per parte aziendale. Il risultato è un accordo che, dopo momenti di tensione con l’impegno nella vertenza da parte della quasi totalità dei lavoratori, trova un equilibrio tra le parti. Diverse le novità inserite a partire dal modello di premio di risultato.
“Nel contratto è riconosciuta una posta di premio legato ai risultati di 6.000 euro (in quote da circa 2.000 euro annui) raggiungibili nel triennio, aggiuntivi alle retribuzioni del contratto nazionale” affermano i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
“L’inserimento di punti di intervento sociali che migliorano le condizioni dei lavoratori conciliando tempi di vita e tempi di lavoro.
Più flessibilità nell’utilizzo dei permessi non retribuiti e 5 ore di permesso aggiuntivo per esami medici con una particolare focus sugli screening diagnostici di prevenzione per le donne.
Inserita una platea molto ampia di motivazioni aggiuntive per l’anticipo del Tfr per coprire molte necessità familiari e una particolare attenzione per la formazione, ampliando le possibilità previste dal contratto collettivo nazionale.
Implementate le borse di studio per i figli dei dipendenti, aumentato il contributo da parte aziendale per chi decide di investire sulla previdenza integrativa.
Si tratta di un contratto siglato dopo una trattativa lunga, a tratti complicata, atta alla ricerca di una intesa tra gli interessi del mercato e quelli dei lavoratori, che ha trovato la sua sintesi nel miglioramento delle situazioni preesistenti (con un occhio particolare al sociale), conciliandole con gli obiettivi di crescita e miglioramento”.