Al fine di garantire l’afflusso di risorse agli enti beneficiari del 5 per mille, nel decreto Rilancio è stata prevista l’anticipazione al 2020 del contributo relativo all’esercizio finanziario 2019: e proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i risultati della quota dell’imposta IRPEF che lo stato italiano ripartisce tra le organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti. La causa della lotta contro il cancro in Romagna ha confermato l’ottimo stato di salute: sia IOR che IRST hanno aumentato sia il numero di sottoscrizioni che l’importo totale dello speciale contributo. In particolare, sono state 42.066 le persone che, nel 2019, hanno scelto l’Istituto Oncologico Romagnolo quale ente destinatario del proprio Cinque per Mille: più di 1.000 in più rispetto all’anno precedente, secondo una crescita di circa il 2,6%. La causa della ricerca sanitaria e scientifica non è da meno: 22.950 persone hanno scelto l’IRST IRCCS di Meldola quale beneficiario del Cinque per Mille. Il dato sottolinea un incremento di quasi 4.000 sottoscrizioni: la crescita in questo caso è ancora più decisa, ben il 17% in più rispetto all’anno fiscale precedente.
Per comprendere appieno l’impulso di cui la ricerca sanitaria e scientifica in Romagna potrà beneficiare, l’importo totale dei contributi che arriveranno all’Istituto di Meldola si attesta sui 960.500 euro, quasi 150.000 euro in più rispetto al 2018 (+17%). Mentre l’Istituto Oncologico Romagnolo, per il terzo anno consecutivo, arriva a superare il milione di euro: più precisamente 1.084.821 euro, quasi 40.000 euro in più rispetto al 2018, secondo un incremento pari a circa +3,7%. Grazie a questo risultato lo IOR si conferma di gran lunga la principale realtà non-profit del territorio, superando strutture ben più conosciute a livello nazionale: secondo questa speciale classifica l’organizzazione fondata dal prof. Dino Amadori è stabile al 40° posto per contributi ricevuti, e al 33° per sottoscrizioni.
«Sono dati che fotografano una situazione davvero eccezionale – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – non esiste infatti in Italia una organizzazione che viva una simbiosi così totale col territorio in cui si trova ad operare. Ci riconfermiamo quindi un popolo speciale, attivo, intraprendente: laddove c’è un problema non attendiamo semplicemente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in mano la situazione cercando di risolverla tramite gli enti e gli strumenti di cui disponiamo. Non ci nascondiamo: questo è un periodo complicato per tutti, anche per gli enti del terzo settore. Tuttavia questo dato racconta nuovamente che alle spalle dello IOR c’è un popolo, come amava dire il nostro fondatore, il prof. Dino Amadori: uno zoccolo duro di persone che in tutti questi anni di attività ha riconosciuto la qualità del nostro lavoro e interiorizzato talmente la nostra missione che non esita un istante a supportare la lotta contro il cancro in Romagna. Grazie a tutti quelli che si sono ricordati di noi in sede di dichiarazione dei redditi, e a quanti continueranno a farlo, specificando nel riquadro “sostegno del volontariato” il nostro codice fiscale 00893140400, affinché la visione del prof. Amadori, che questo possa essere il secolo in cui metteremo sotto scacco il numero pubblico numero 1 della nostra salute, possa avverarsi.»
Giorgio Martelli, Direttore Generale IRST IRCCS, esprime grande soddisfazione: «Le quasi 23.000 persone che hanno liberamente deciso di destinare il proprio 5 per mille alle nostre attività di ricerca oncologica, testimoniano che IRST è un Istituto radicato nel territorio come pochi altri. Arrivare quasi al milione ci dà enorme forza e soddisfazione, al contempo ci responsabilizza ancora di più perché siamo direttamente responsabili di un valore costruito nel tempo, di un rapporto di fiducia con i cittadini che è una delle cose più preziose tra le moltissime lasciateci dal Prof. Amadori. Ricordo che cinque anni fa, quando assunsi l’incarico di Direttore Generale e la quota era la metà dell’attuale, il Prof mi sorprese prevedendo che avremmo raggiunto il milione. Anche in quella occasione aveva ragione. Un’eredità importante, dunque, che faremo di tutto per rendere ancora più forte.»
Sulla stessa lunghezza d’onda il Direttore Scientifico IRST, prof. Giovanni Martinelli: «È bello stupirsi ancora una volta di fronte a questi enormi attestati di stima e fiducia, generosità e sensibilità che ci arrivano dalla Romagna e dal resto d’Italia. I cittadini, i pazienti, apprezzano l’immenso sforzo che profondiamo per trovare nuove cure contro le patologie oncologiche ed onco-ematologiche. Ora sta a noi rispondere con ulteriore impegno ed utilizzare ogni centesimo di questi preziosissimi fondi per sviluppare i filoni di ricerca più promettenti. A tutti arrivi, quindi, il nostro grazie ma anche il messaggio che questo deve rappresentare un passaggio verso un’ulteriore crescita perché la lotta oncologica, anche nella tempesta del Covid19, non si ferma mai ed occorre continuare a sostenere questa battaglia attraverso la devoluzione, anche nel 2020, del 5 per mille alla ricerca sanitaria IRST indicando nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 03154520401.»