“Il nuovo piano faunistico venatorio che verrà discusso a breve in Giunta regionale prevede novità che rappresentano un risultato importantissimo per il bene degli imprenditori agricoli e per tutta la cittadinanza”.
Commenta così Nicola Bertinelli, presidente regionale di Coldiretti, quanto emerso oggi dalla riunione del tavolo faunistico venatorio presieduto dall’assessore Alessio Mammi, nella quale è stata presentata la bozza del documento che vede accolte buona parte delle richieste di Coldiretti riguardo le possibilità di autodifesa da parte degli agricoltori.
A Bertinelli fa eco Nicola Dalmonte, vicepresidente di Coldiretti regionale e Presidente di Coldiretti Ravenna, “una provincia, la nostra – commenta – che da anni era indifesa perché attendeva l’attivazione del piano di controllo del cinghiale e dalla quale l’8 luglio scorso tanti agricoltori erano partiti aderendo in massa alla manifestazione promossa da Coldiretti sul tema della prevenzione dei danni da fauna selvatica. Ora – prosegue Dalmonte – come si evince dalla bozza che ha già ricevuto l’ok dell’Ispra, le nostre richieste sono state accolte dato che nel documento è previsto che gli agricoltori possano provvedere all’autodifesa dai cinghiali nella loro proprietà o direttamente o, se non provvisti di licenza di caccia, coadiuvati da dipendenti e persone di loro fiducia”.
Un passo importante che aprirà anche alla possibilità di interventi mirati negli ambiti protetti, di fatto le zone in cui il cinghiale ha potuto sinora moltiplicarsi tranquillamente per poi irradiarsi sul territorio.
Coldiretti esprime la sua soddisfazione anche per i provvedimenti che, tenendo conto delle più recenti disposizioni emanate dal Consiglio di Stato riguardo i coadiutori, prevedono che l’elenco di questi possa essere fornito ogni cinque anni e che, per la prima volta in assoluto, le carni dei cinghiali abbattuti restino di proprietà del titolare dell’azienda.
“Un provvedimento per il quale ci siamo battuti e che la Regione ha recepito” conclude il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini “e che va nella direzione di garantire maggiormente la difese delle nostre produzioni. Uno strumento più concreto per il contenimento di questi selvatici che tanti danni hanno causato alle aziende agricole”