Sono migliaia le lettere di diniego, totale o parziale, inviate da Agricat (Il Fondo mutualistico nazionale che copre i danni alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici di natura catastrofale, ndr) agli agricoltori che aspettavano gli indennizzi sulle produzioni agricole danneggiate da eventi calamitosi.
Lo segnala con disappunto Cia – Agricoltori Italiani sottolineando anche che “Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace – spiega in una nota la Cia – quando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; ad oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa – Centri di assistenza agricola”.
L’erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell’anno successivo a quello degli eventi calamitosi: nello specifico, ad esempio, l’erogazione dei contributi per l’anno 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra il mese di marzo -aprile 2024. “Chi ha responsabilità nella gestione di questo fondo, non certo i tecnici che hanno avviato puntualmente le pratiche – conclude la Cia – prenda coscienza della situazione incresciosa e trovi una soluzione”.