Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Ravenna spa, profondamente commosso, ha dichiarato che la scomparsa dell’avv. Niccolò Pasolini dall’Onda addolora per molte ragioni. Niccolò era l’erede di una grande famiglia ravennate ed imolese, fortemente legata alla storia innanzitutto risorgimentale di questi territori: l’avo Giuseppe Pasolini fu fra i principali fondatori della Cassa di Risparmio di Ravenna nel 1840, che poi anche presiedette; fu Ministro laico e costituzionale nella breve esperienza romana del 1848: patriota e studioso, fu anche Presidente del Senato nell’Italia unita. Niccolò ne custodiva la memoria storica e ne conservava gelosamente gli ampi e importanti carteggi.
Alte erano le sensibilità culturali ed ambientali dell’avv. Niccolò Pasolini che fu fra i principali animatori di Italia Nostra fin dalla sua fondazione nazionale e che promosse la nascita e fu a lungo Presidente nazionale dell’Associazione per la tutela delle dimore storiche. Niccolò era anche Imprenditore agricolo nelle aziende di famiglia nel ravennate, nell’imolese e in Toscana.
Niccolò aveva vissuto a Ravenna anche nelle fasi più difficili della seconda guerra mondiale, quando, giovanissimo, era al fianco della madre Caterina Borghese Pasolini dall’Onda (poi insignita di Attestato e di medaglia per il suo contributo alla Resistenza) che ospitava molti profughi anche a Palazzo Pasolini in piazza XX Settembre (dell’Aquila) a Ravenna ed era fra i più fortemente impegnati per la salvaguardia dei monumenti ravennati.