Chiusa di San Bartolo: sopralluogo della magistratura. Da verificare ultimi lavori alla struttura

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Sono iniziate le indagini attorno al crollo della chiusa di San Bartolo che ha portato alla morte di Danilo Zavatta, il tecnico della protezione civile precipitato dopo il cedimento della prima campata della struttura. Nella mattinata di venerdì, il pubblico ministero di turno, la dottoressa Lucrezia Ciriello, ha svolto un sopralluogo nell’area dell’incidente, messa sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Il giorno seguente alla tragedia, l’ennesima morte sul lavoro ha attirato numerose richieste di chiarimenti, a livello locale, ma anche a livello regionale. Danilo Zavatta, per conto della Regione, era in pratica il sorvegliante del fiume Ronco, descritto dai colleghi come persona esperta e prudente. Nella giornata di giovedì era impegnato alla chiusa di san Bartolo per le consuete verifiche delle opere idrauliche. La struttura aveva causato problemi, da tempo era sorvegliata speciale a causa di infiltrazioni d’acqua.

 

Per quanto riguarda la viabilità è stato istituito, in via provvisoria, il divieto di transito ai veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate sulla s.p. n. 68 “Montone Abbandonato”, dall’incrocio con la sp n. 99 Viazza di Villanova all’incrocio con la sp n. 45 “Godo San Marco” fino alla riapertura al traffico della statale 67 “Tosco Romagnola – Ravegnana”.
Sono esclusi dal divieto i residenti lungo lo stesso tratto della S.P. n. 68 Montone Abbandonato, i mezzi di soccorso, di emergenza, i mezzi del trasporto pubblico locale e scolastico, oltre ai mezzi autorizzati.
I percorsi alternativi sono stati individuati nelle SP n. 45 “Godo e San Marco”, SP n. 253 R “San Vitale” e statale 16 “Adriatica”.