La Cgil accoglie con soddisfazione la decisione dei giudici della corte di appello di Bologna di istituire un’ulteriore perizia nell’ambito del processo per l’esposizione da amianto al petrolchimico. Per valutare i fatti, ora saranno chiamati un medico del lavoro, un epidemiologo e un igienista industriale che daranno vita a un collegio di periti.
“I giudici hanno preso una decisione importante – commentano Costantino Ricci e Andrea Marchetti, rispettivamente segretario generale e responsabile del Dipartimento Salute e sicurezza della Cgil di Ravenna – nominando un collegio di periti per approfondire gli aspetti che nel primo processo sono rimasti irrisolti e che non hanno permesso, a tanti lavoratori del petrolchimico di Ravenna, di vedersi riconosciuto il danno subito”.
La sentenza di primo grado, pur assolvendo gli imputati da gran parte dei reati, ha comunque emesso una condanna, riconoscendo un unico caso di lesioni colpose gravi (placche pleuriche e asbestosi). Questa sentenza è stata appellata sia dalla Procura che dalle parti civili escluse dai risarcimenti. “L’auspicio – concludono Ricci e Marchetti – è che la riapertura dell’istruttoria per la definizione del nesso causale tra ambiente lavorativo e malattie da amianto, renda giustizia anche ai tanti lavoratori che, pur essendosi ammalati, non hanno visto alcun riconoscimento. La Cgil di Ravenna proseguirà caparbiamente in questa battaglia giuridica al fianco dei lavoratori”.