Lo scorso 28 novembre i sindaci della Romagna Faentina hanno confermato alle organizzazioni sindacali il percorso di coprogettazione che sta interessando l’ASP (Azienda pubblica di servizi alla persona) del territorio, con l’obiettivo di costituire una società consortile, a partecipazione pubblica e privata, candidata quale soggetto gestore dei servizi agli anziani non autosufficienti erogati nelle strutture accreditate del distretto.

La riunione di fatto non ha aggiunto elementi sostanziali di novità sul progetto già illustrato in precedenza. Un progetto rispetto al quale Cgil, Cisl, Uil hanno già espresso, nei mesi scorsi, forti dubbi e preoccupazione per l’abbandono di una esperienza pubblica diretta nella produzione ed erogazione di questi servizi, facendo inoltre venir meno la finalità prevista dalla legge regionale che ha istituito le ASP: ossia quella di rappresentare l’esperienza pubblica del sistema di produzione ed erogazione dei servizi per le persone, parte essenziale della rete integrata dei socio-sanitari, indispensabile per la qualificazione dei servizi e del lavoro. Oltre a questi aspetti, sono colpevolmente mancate anche le risposte alle sollecitazioni e alle richieste formulate in precedenza dalla parte sindacale.

Alla luce della convocazione di un nuovo incontro fissato il prossimo 16 dicembre, Cgil e Uil dell’area faentina, sollecitano fortemente le amministrazioni comunali coinvolte a fornire doverosi riscontri in ordine alle alternative possibili, al futuro delle relazioni sindacali, all’evoluzione delle rette, all’utilizzo delle risorse in campo, alla salvaguardia di servizi e personale tutto con particolare riferimento al mantenimento di un presidio pubblico su questi servizi.

In mancanza di riscontri positivi relativamente alle richieste di parte sindacale, Cgil e Uil valuteranno le eventuali iniziative da intraprendere per la salvaguardia del ruolo e dell’operatività dell’ASP nell’interesse della comunità dell’area faentina.