“Nonostante l’impegno ad una analisi di prospettiva sui servizi all’infanzia del Comune di Ravenna, continuano le comunicazioni, senza alcun confronto preliminare con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria, in merito a scelte di gestione e limiti ai servizi adottando come unico ed imprescindibile criterio quello della sostenibilità di bilancio.
E’ avvenuto con la scuola Mani Fiorite, si ripete ora di fronte all’insufficienza di posti nei centri estivi comunali per la fascia di età 0-6.
Lasciare centinaia di famiglie senza risposta, se non l’indicazione dei servizi privati che hanno disponibilità di posti, con rette molto più onerose, significa ancora una volta scaricare gli oneri dell’accudimento dei figli in particolare sulle donne, pregiudicando possibilità occupazionali nel periodo estivo. In molti casi le famiglie dovranno scegliere tra un lavoro stagionale o sostenere rette di frequenza molto più elevate del previsto.
L’elevata percentuale di bimbi che frequentano i servizi educativi comunali non può comunque giustificare qualsiasi scelta sul tema dei servizi all’infanzia.
È convinzione di Cgil Cisl Uil che l’attenzione rivolta alle politiche sociali, in questo caso ai servizi per l’infanzia, al sostegno alle famiglie e all’occupazione femminile debba ritenersi prioritaria e trovare adeguata copertura finanziaria.
L’amministrazione convochi urgentemente le organizzazioni sindacali per chiarire la propria visione e pianificare gli interventi e le forme di gestione di tutti i servizi all’infanzia, riprendendo un percorso di corrette relazioni sindacali che preveda la concertazione preventiva su tematiche come quelle in oggetto, che hanno importanti ripercussioni sulla vita della comunità.
Ci attendiamo quindi riscontri concreti in tempi rapidi, in assenza dei quali Cgil Cisl Uil valuteranno unitariamente ulteriori e diverse forme di sollecitazione all’apertura del confronto, comprese eventuali iniziative di mobilitazione.”