Cgil, Cisl, Uil denunciano l’assenza del tema della sanità dal dibattito della campagna elettorale. Si tratta di un vero paradosso, anche alla luce del fatto che la lotta alla pandemia, iniziata poco più di due anni fa, è ancora in corso.
I sindacati chiedono che le forze politiche in campo e i candidati esplicitino la loro idea di sanità. Ad esempio, non è sufficiente dire che bisogna investire per ridurre le liste d’attesa o che bisogna evitare ulteriori tagli al settore. Cgil, Cisl, Uil dei territori della Romagna sollecitano una discussione trasparente su come garantire il diritto universale e costituzionale alla salute, considerando elementi come l’invecchiamento della popolazione, la cronicità di molte malattie e la non autosufficienza.
Ci sono evidenze di fronte alle quali occorre agire:
– decenni di tagli e sottofinanziamento della sanità pubblica hanno indebolito la capacità di risposta di fronte ai bisogni di cura dei cittadini
– i sistemi sanitari regionali, a forte governo pubblico e con presenza di servizi territoriali, hanno reagito più prontamente e con migliore capacità di adattamento
– sono emerse forti diseguaglianze territoriali
– sono esplose le carenze di personale e di programmazione sulla formazione delle professioni sanitarie.
Per rispondere efficacemente a queste criticità, Cgil, Cisl, Uil ritengono che sia necessario:
– programmare il riallineamento ai valori europei della spesa sanitaria, con un incremento strutturale della spesa per recuperare il gap esistente
– eliminare i tetti alla spesa per il personale e prevedere un piano straordinario di assunzioni e di stabilizzazioni
– garantire le risorse finanziarie e professionali per il funzionamento dei servizi di prossimità previsti dal Pnrr, per un reale potenziamento della medicina territoriale e una maggiore integrazione sociosanitaria
– assicurare il governo e la gestione pubblica per l’erogazione delle prestazioni, a partire dall’effettiva esigibilità dei livelli essenziali di assistenza (Lea), che dovranno altresì considerare nuovi e maggiori bisogni post pandemia
– rivedere i percorsi formativi per l’accesso alle professioni sanitarie e alle specializzazioni
– rifinanziare le spese straordinarie per fronteggiare il Covid e intervenire con celerità garantendo finanziamenti straordinari, sulla base dei reali costi sostenuti e non per quota capitaria, considerato l’incremento della spesa energetica delle aziende sanitarie
In sostanza è necessario rispondere con chiarezza a un interrogativo: nel nostro Paese la salute dei cittadini può essere subordinata ai vincoli di spesa o è necessario costruire la sostenibilità del servizio sanitario nazionale a partire dai bisogni di salute dei cittadini?
Cgil, Cisl, Uil invitano i candidati dei territori della Romagna, nell’ambito della campagna elettorale, ad affrontare queste tematiche rispondendo alle priorità indicate per rappresentare ai cittadini il loro punto di vista e le loro proposte.