Come già nel 2021, anche quest’anno Technacy, l’azienda cervese creatrice di un nuovo ecosistema di soluzioni tecnologiche per le telecomunicazioni, è stata inserita da Statista e Sole24Ore all’interno delle imprese italiane “Leader della crescita 2023”: la lista delle 500 aziende italiane che hanno ottenuto l’aumento maggiore nelle performance di fatturato nel periodo compreso fra il 2018 e il 2021. Aziende che, per essere prese in considerazione, dovevano rispettare una serie di parametri legati a qualità e quantità della loro produttività e della loro espansione sul mercato.
La classifica, giunta al suo quinto anno, vede Technacy alla posizione numero 326: sul periodo preso in considerazione, l’azienda cervese ha registrato un tasso di crescita del 27,84%, considerando sia la differenza di fatturato fra il 2018 (1 milione 739 mila euro) e il 2021 (3 milioni 633,62), che il numero di dipendenti (passato da 5 a 16).
A rendere ancor più significativa la presenza di Technacy fra le 500 aziende della lista “Leader della crescita” c’è anche un altro particolare: nel “dettagliare” l’attività aziendale, il Sole24Ore ha citato Netmon, una innovativa piattaforma che mette a disposizione funzionalità per la gestione e il controllo del traffico dati, voce e SMS generato tramite SIM/eSIM, e che rappresenta da anni il prodotto di punta su scala nazionale e internazionale, tramite il quale la realtà presieduta da Vittorio Foschi ha clienti stabili del calibro di Tim e Vodafone, tanto per citarne un paio. Del resto, l’obiettivo principale di Technacy è creare soluzioni tecnologiche che migliorino il modo di usare il canale dati messo a disposizione da una SIM (o eSIM) o che permettano la creazione innovazione su questa direttrice.
La presenza dell’azienda cervese nella classifica del Sole24Ore arriva poche settimane dopo essere stata inserita anche fra gli 800 “Campioni della crescita” dell’analoga inchiesta annuale promossa dall’ITQF (Istituto Tedesco Qualità e Finanza) per conto di “Affari & Finanza”, l’inserto del quotidiano Repubblica. Per di più, con una posizione simile (lì Techancy era al 397° posto). Due certificazioni diverse ma ugualmente prestigiose, che confermano ormai il ruolo di Technacy fra i protagonisti dell’economia italiana.