Nonostante a inizio anno il giudice gli avesse vietato di avvicinarsi alla ragazza di cui si era invaghito, ha continuato a chiamarla, a mandarle messaggi e a cercare informazioni sul suo conto.
E così lo stesso giudice, su richiesta della Procura, ha sostituito la misura con il carcere.
Protagonista della vicenda, un 40enne di Cervia, nel Ravennate, invaghitosi di una 18enne che studia a Ravenna conosciuta l’anno scorso nell’ambito di una esperienza professionale.
Da subito lui – come riportato dalla stampa locale Resto del Carlino, Ravenna e Corriere di Romagna – aveva iniziato a manifestare il suo interesse per la giovane contattandola di frequente, anche con il cellulare della madre.
E pedinandola pure fino alla fermata del bus e alla scuola. “Tu non sai cosa ti succede quando scendi a Cervia – le aveva detto – te vai a finire in mare, come va a finire in mare il tuo moroso; dopo facciamo i conti io e te”. E così il 3 gennaio era scattato l’allontanamento ad almeno 500 metri e il divieto di comunicare con la ragazza con qualsiasi mezzo. Ma a maggio l’avvocato della giovane aveva lamentato nuovi avvicinamenti del 40enne che, oltre a chiamare e a scrivere messaggi, si era spinto sull’ex luogo di lavoro di lei per cercare informazioni sulla giovane.
Gli ulteriori accertamenti della squadra Mobile della Polizia, coordinati dal Pm Cristina D’ Aniello, hanno confermato il quadro. E così su richiesta della Procura ravennate, il Gip Sabrina Bosi, prendendo atto del fatto che il 40enne sia stato finora incurante dei divieti imposti, gli ha applicato la custodia cautelare in carcere.
(fonte ANSA)