Il progetto illustrato da ENI di costruire a Ravenna il più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di Co2 è una buona notizia che va nella giusta direzione per lo sviluppo economico del territorio ravennate.
Ravenna può candidarsi a rappresentare un polo innovativo per la transizione energetica verso la green energy perché può contare su competenze, professionalità, infrastrutture e tecnologie acquisite nel tempo.
CGIL, CISL e UIL di Ravenna, unitamente alle categorie interessate, chiedono però che dalla proposta si passi rapidamente ad una fase progettuale che individui chiaramente entità degli investimenti, tempi di realizzazione e soprattutto, quale sviluppo occupazionale ne potrebbe derivare.
Progetto che auspichiamo veda il coinvolgimento di tutte le realtà del polo chimico e non, in modo da contribuire maggiormente alla riduzione delle emissioni di Co2. Ravenna così si candiderebbe ad essere un hub importante per la transizione energetica e per una economia sostenibile.
Le Organizzazioni Sindacali Confederali di Ravenna ricordano che il nostro territorio sta subendo le catastrofiche ricadute del blocco delle prospezioni del comparto OIL & GAS, dove gli effetti delle scelte operate a livello nazionale negli ultimi anni stanno producendo perdita di posti di lavoro e spostamento delle attività all’estero.
E’ pertanto necessario che ENI chiarisca che tale progetto innovativo è aggiuntivo rispetto agli investimenti prospettati con il piano a suo tempo illustrato alle OO.SS. di categoria e sia in grado di stimolare nuovi investimenti anche sulla chimica per rafforzare la presenza di un “sistema integrato” nel nostro territorio.
CGIL, CISL e UIL di Ravenna condividono e sosterranno tutti i progetti concreti che possano sviluppare l’occupazione e la transizione verso una economia sostenibile