Il recupero dell’ex Centro ricerche ambientali della Montedison di Marina di Ravenna, ora sede del Centro Ricerca Ambiente Energia e Mare del Tecnopolo di Ravenna recentemente inaugurato, ha permesso di rinvenire vecchi libri di chimica, abbandonati da diversi anni, che sono stati restaurati e resi nuovamente fruibili alla consultazione.
Ieri l’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Cameliani, l’amministratore delegato della Cabot Italia Spa, Roberto Ballardini, società che ha finanziato il restauro, Sergio Baroni, presidente Fondazione ITSTEC, Andrea Contin, direttore del Centro Ricerca Ambiente Energia e Mare, Mariangela Vandini, responsabile del laboratorio diagnostico del Dipartimento di Beni Culturali Università di Bologna, Lilia Pellizzari della Fondazione ISTEC si sono recati al Centro ricerca dove i volumi sono stati riposti in una apposita scaffalatura in una sala riunioni.
“Desidero ringraziare la Cabot che ha deciso di investire nel restauro dei volumi e la Fondazione ISTEC che ha collaborato con noi per portare a compimento questa operazione che – afferma l’assessore Cameliani – si inserisce nell’opera di recupero dell’intero immobile che è già un fiore all’occhiello, per gli spazi, la strumentazione all’avanguardia e per i progetti di ricerca che vi si stanno realizzando”.
Si tratta di tomi della biblioteca tecnica che era collocata presso la Farmoplant di Massa Carrara, già operativa nel periodo anteguerra e successivamente riconvertita alla produzione di fitofarmaci, facente capo a Montedison, chiusa definitivamente nel 1991 anche in seguito alle problematiche derivanti dall’incidente ambientale del 1988. I libri risulta che siano stati trasferiti all’ex CRA da un professore che operava nello stesso centro.
Tali volumi di chimica organica o chimica generale, che portano data di stampa anche degli anni Venti, sono per la maggior parte in lingua francese o tedesca. Infatti, queste materie di studio furono sviluppate già a partire dal XIX secolo proprio in Germania, anche purtroppo in occasione delle due guerre mondiali. Costituiscono, quindi, una testimonianza storica molto importante.
Le condizioni dei libri erano discrete nonostante gli anni di abbandono, ma risultavano notevolmente impolverati perché negli ultimi trent’anni sono rimasti in scaffalature nel sottotetto. Era necessario ripulirli e bonificarli.
Il Comune di Ravenna, in collaborazione con la Fondazione ITSTEC (Fondazione Istituto tecnico superiore Territorio energia costruire di Ravenna) ha coinvolto il corso di Laurea in Beni Culturali Università di Bologna, campus di Ravenna, che con Mariangela Vandini (responsabile scientifico del laboratorio diagnostico per i beni culturali) e Chiara Matteucci (tecnico di laboratorio) ha fornito supporto per la valutazione dello stato dei libri e le indicazioni per il loro recupero. Con il contributo economico della Cabot Italia Spa si è così potuto procedere a incaricare una ditta qualificata di Bologna per il lavoro di pulizia e conservazione dei libri.
Ora i libri sono a disposizione sia del Centro ricerca, sia di ricercatori e/o studenti che abbiano necessità o voglia di consultarli.