Non è il lavoro a mancare. Ci sono infatti realtà, anche importanti e di un certo livello, che faticano a trovare addetti e operai specializzati. L’esperienza è spesso la prima cosa richiesta. Chi ce l’ha, è maggiormente spendibile sul mercato del lavoro. Ma c’è anche chi è disposto ad assumere giovani apprendisti, occupandosi della formazione, senza però avere alcun riscontro. Il monito arriva da Stefano Lega, titolare della Tecno-Alarm di Faenza, azienda da 2 milioni di euro di fatturato, che impiega 25 addetti. E che avrebbe bisogno di manodopera: «Registro purtroppo una enorme difficoltà nella ricerca del personale. Mentre anni fa, in azienda arrivavano decine e decine di curriculum da parte di candidati interessati al nostro lavoro, oggi le richieste sono veramente ridotte al minimo, se non del tutto assenti, tant’è vero che la situazione si è praticamente capovolta».
La ricerca non è per candidati con qualifiche ed esperienze troppo elevate: «In particolare ricerchiamo un tecnico elettronico con esperienza acquisita nel settore della sicurezza, ovvero nei sistemi antintrusione, di videosorveglianza e di rilevazione incendi. Ma ci muoviamo anche nella formazione. L’idea è infatti quella di formare qualche ragazzo appena diplomato o in uscita a giugno da un istituto tecnico o professionale. Ovviamente saremmo pronti ad offrire un regolare contratto di apprendistato della durata di 3 anni, in modo che possa acquisire le competenze necessarie».
Tuttavia il problema sta a monte: «Siamo in stretto collegamento con le scuole e con gli istituti tecnici e professionali del Faentino e del Lughese – ha proseguito Stefano Lega – ma la situazione è di stallo. Diciamo che, ‘situazione in stallo’, è una formula… ottimistica. La realtà, dispiace dirlo, è molto diversa. Lo scorso mese di luglio, infatti, ho inviato personalmente una quarantina di mail, direttamente ai ragazzi in uscita dagli istituti tecnici e professionali. Purtroppo, e aggiungerei anche a malincuore, non ho ricevuto nemmeno una risposta».