L’esistenza di un piano territoriale cambierebbe ben poco nella decisione di autorizzare o vietare l’ampliamento della cava di Monte Tondo all’interno del Parco della Vena del Gesso. È questa la risposta che l’ente parco fornisce alle critiche mosse dalla Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna e dalle associazioni ambientaliste in merito allo sfruttamento della cava di gesso da parte della multinazionale Saint-Gobain.
Da oltre un anno si è aperta la discussione attorno al rinnovo dei permessi di estrazione nella cava di Monte Tondo. Speleologi e ambientalisti chiedono di chiudere definitivamente il sito estrattivo, come di fatto doveva già avvenire anni addietro. Dal canto suo la Saint-Gobain ha avanzato la richiesta di una nuova proroga.