Quale futuro per la cava di Monte Tondo nella Vena del Gesso ? Secondo il consiglio comunale di Casola Valsenio e il sindaco Giorgio Sagrini lo scenario B ipotizzato dallo studio commissionato dalla Regione con la chiusura dello stabilimento in 10-15 anni non è percorribile. La mozione approvata all’unanimità in consiglio comunale, che rispecchia anche la posizione del primo cittadino, assegna la priorità alle istanze socio-economiche, il lavoro e l’occupazione, da perseguire attraverso la prosecuzione dell’attività estrattiva e il conseguente ripristino ambientale, valutando anche la possibilità di ampliare l’attuale perimetro per dare continuità all’attività dello stabilimento anche oltre i 10-15 anni ipotizzati nello scenario B dello studio, fino ad arrivare, con un passaggio molto più graduale rispetto a quello prospettato nello studio, a sempre meno sfruttamento della materia prima e all’utilizzo di materiale di recupero come il cartongesso dismesso. Un processo che però secondo il collettivo “Salviamo la Vena del Gesso” doveva già essere in atto ora.
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