Le iscrizioni alle scuole primarie, ex elementari per l’anno scolastico 2021-22 si sono chiuse il 25 gennaio, sollevando a Ravenna forti preoccupazioni per le frazioni di Roncalceci e di Castiglione di Ravenna, capoluoghi delle omonime aree territoriali e sedi decentrate dell’amministrazione comunale, che rischiano, per scarsità di alunni, la mancata istituzione della classe prima.
Sulla rarefazione della popolazione scolastica incidono particolarmente a Ravenna, in via generale, gli effetti delle politiche sociali e urbanistiche attuate dai governi territoriali in carica da decenni. Da un lato la denatalità, tra le massime in Italia e in Europa. Dall’altra, la riduzione dei paesi agricoli a superfetazioni dormitorio, le cui giovani famiglie fanno piuttosto capo a dove esistono i servizi soppressi o cessati in loco e dove possono anche giovarsi dei nonni per l’assistenza ai bambini. Edifici scolastici nuovi o ammodernati dal Comune rischiano la deriva della desertificazione. Bisogna dunque assicurare a tutti i capoluoghi territoriali del forese e ai paesi più grandi, con adeguate politiche di promozione e di supporto, la pienezza dei servizi commerciali e di quelli pubblici di base, compresa l’intera filiera educativa fino almeno agli 11 anni (nido e scuola per l’infanzia, mensa/tempo pieno o doposcuola).
Urgente è tuttavia operare, d’intesa tra amministrazione comunale e ufficio scolastico provinciale, affinché le scuole primarie di Castiglione di Ravenna e di Roncalceci non abbiano a perdere le loro prime classi, con riflessi devastanti sulla tenuta e sulla vitalità sociale delle loro comunità. Bisogna inoltre verificare fin d’ora se esistono situazioni di debolezza demografica in altre frazioni, al fine di agire tempestivamente con interventi atti a rafforzarle, onde prevenire che precipitino fin dal prossimo anno scolastico.
Al riguardo, si chiede al sindaco come la Giunta comunale stia agendo o intenda agire.