Sostenere economicamente “le famiglie emiliano-romagnole che stanno accogliendo i profughi ucraini nelle loro abitazioni” utilizzando le forme previste per l’affido famigliare. “Una strada invocata da tutti, ma non realizzata” ha scandito la capogruppo di Forza Italia, Valentina Castaldini, durante il Question time. La risposta alla sua interrogazione è arrivata dalla vice presidente e assessora al Welfare, Elly Schlein. “L’assistenza va attuata in sinergia con tutte le strutture, in accordo con lo stato di emergenza del governo. La Regione si sta già muovendo con le istituzioni e il Terzo settore”.
“Servono risposte nuove -ha affermato Castaldini- perché quelle famiglie non possono essere accolte nei Centri di accoglienza straordinaria. La Regione oggi ha un aiuto grazie a un decreto del governo. E’ importante che le famiglie ricevano subito i soldi perché devono pagare le bollette e sostenere più persone”.
Castaldini si rifà, nell’interrogazione, a due episodi recenti: il 14 marzo, il presidente Bonaccini, in conferenza Stato-Regioni, ha proposto “un contributo economico di autonoma assistenza a chi accoglie le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina, o in casa propria o mettendo a disposizione un alloggio”; lo stesso giorno, il Governo ha approvato un decreto legge per misure urgenti legate agli effetti economici e umanitari della crisi in Ucraina “con particolare riferimento all’accoglienza diffusa, sostentamento e contributo per l’accesso al SSN con un contributo aggiuntivo di 428 milioni di euro”. In Emilia-Romagna, afferma la consigliera azzurra, al 18 marzo c’erano quasi 13mila profughi, il 93% dei quali ospitati in modo diffuso sul territorio, mentre il restante 6,4% (830 persone) da strutture del Centro di accoglienza straordinaria. C’è già un registro con i Comuni che intendono accogliere chi fugge dalla guerra mentre “alcuni comuni della Regione già partecipano al progetto Vesta che fa parte del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati e che garantisce alla famiglia un’assistenza costante di operatori esperti e un contributo economico mensile volto a coprire le spese dell’ospitalità. Ma poche di queste sono state allertate. La Giunta ha fatto accordi con alberghi e altre strutture: perché invece non si fanno accordi con chi è inserito nei registri e non si usano le forme di assistenza già esistenti?”.
Secondo Schlein “il Governo, da noi sollecitato, sta andando nella direzione chiesta da Castaldini e oggi la maggioranza dell’accoglienza è a livello famigliare. Oggi c’è un decreto del 22 marzo: la Protezione civile può favorire altre forme di accoglienza diffusa, attraverso Comuni, terzo settore, volontariato. Il Dipartimento di Protezione civile riconosce 150 milioni di euro anno alle Regioni e contributi forfettari per l’accesso dei profughi al Servizio sanitario nazionale. In attesa dei decreti attuativi per i 428 milioni stanziati, Bonaccini ha deciso di sostenere in modo concreto le famiglie che accolgono, seguendo e monitorando l’accoglienza. Inoltre, ieri abbiamo incontrato con il Tribunale dei minorenni e la procura e e il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza per fare il punto sui minori stranieri non accompagnati. Il commissario prefettizio sta sviluppando percorsi ad hoc. Stiamo lavorando con terzo settore per non lasciare sole le famiglie”.