L’ex presidente dell’Autorità Portuale Galliano Di Marco è stato assolto dalla Corte di Appello di Bologna nel processo riguardante le casse di colmata legata agli scavi del porto. Di Marco, in primo grado, era stato condannato a 16 mesi: le casse, nei terreni di proprietà della Sapir, erano state considerate delle discariche abusive. Sentenza poi ribaltata in appello.
“Le conseguenze della sentenza saranno pienamente comprensibili solo quando sarà conosciuta nella sua completezza e nelle motivazioni” commenta Ravenna in Comune la sentenza. Una sentenza che involontariamente ha una ricaduta politica: “Per ora registriamo il fatto che Galliano Di Marco era stato condannato in primo grado nonostante non fosse mai riuscito a scavare un grammo di sabbia dal canale per l’opposizione dei poteri politici ed economici locali. L’opposizione ai suoi tentativi e la sua mancata conferma nel 2016 hanno comportato un ritardo di almeno cinque anni. Senza contare quelli precedenti. Se il porto di Ravenna versa nella crisi che descrivevamo ieri la responsabilità sta in capo agli stessi poteri che hanno boicottato l’azione di Di Marco.
Se è riconosciuta la sua assoluzione in quella che è stata la conduzione del porto per gli anni a lui precedenti, andrà politicamente analizzata la responsabilità di chi invece ne è stato l’effettivo artefice. Anche perché nel porto i poteri di allora sono gli stessi di adesso”.
Insieme a Di Marco sono stati assolti Dario Foschini (ad della Cmc) e Maurizio Fucchi (membro del CdA della cooperativa di via Trieste).