Riapre il Cardello con la mostra La Bicicletta, disegni a carboncino dell’artista romagnolo Romano Burazzi e arazzi di canapa della Bottega Pascucci 1826 di Gambettola.
La stagione di apertura del Cardello, Casa Museo di Alfredo Oriani a Casola Valsenio, riparte
sabato 9 aprile arricchita dalla presenza di una mostra di disegni a carboncino dell’artista romagnolo Romano Buratti e degli arazzi di canapa, ispirati ai suoi disegni, della Bottega Pascucci 1826 di Gambettola. Il tema della mostra, neanche a dirlo, è la bicicletta. La bicicletta tanto amata da Oriani così come dalla gente di Romagna, che da tempo l’hanno eletta mezzo di trasporto privilegiato. E come godere di queste dolci colline, se non sul saliscendi di stradelli che le solcano, tra filari di viti e panorami incantevoli, in sella alla propria bici? Anche Alfredo Oriani amava muoversi in questo modo.
La mostra, intitolata “La bicicletta”, è un vero e proprio incontro fra arte e artigianato, una collaborazione della storica Stamperia fondata nel 1826 a Gambettola, con il pittore cesenate che pare dipingere le sue opere in dialetto romagnolo. Romano Buratti, autore di innumerevoli lavori, apprezzato in Italia e all’estero, dipinge soprattutto figure sanguigne e tipiche della nostra terra, in momenti curiosi e vivaci dove la presenza della bici rappresenta un sogno di libertà.
Così come scriveva Oriani, nel suo La Bicicletta:
“Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione. Andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in un treno. La bicicletta siamo ancora noi che vinciamo lo spazio ed il tempo; stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello. Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà d’interrromperlo o di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore nel sentirci così liberi.”
La mostra, allestita nella Sala Pifferi, adiacente alla Casa Museo Il Cardello di Casola Valsenio è visitabile negli orari di apertura del Museo:
Dal 1 aprile al 30 giugno
Sabato: dalle 15 alle 17