Il Nuovo Sindacato Carabinieri Segreteria “Emilia Romagna” prosegue alacremente la suo opera di monitoraggio dei siti web della provincia di Piacenza, provvedendo a segnalare a quella Procura tutte quelle situazioni i cui contenuti fomentano un ingiustificato e pericoloso clima di odio o che istigano, velatamente o esplicitamente, alla violenza contro le forze di Polizia. Non si può non constatare l’eccessiva enfasi mediatica, volutamente calibrata e sottolineata dagli organi investigativi, di un fatto che – a parere del Segretario Regionale Generale Armando De Angelis – andava gestito con più senso dello Stato ed equilibrio proprio per evitare quanto sta accadendo: la disaffezione e la sfiducia di una piccola parte di cittadini. D’altronde, non bisogna dimenticare che il tutto è partito dalle dichiarazioni di un carabiniere: a riprova che il sistema di anticorpi agli attacchi dei criminali che si infiltrano nella Istituzione è ben funzionante nell’Arma. E’ bene ricordarlo: nessuno di chi è preposto a vagliare giuridicamente l’operato dei Carabinieri ha mai sollevato dubbi o non convalidato gli arresti, che da come rappresentato dalla stampa, appaiono – “icto oculi”- tutti fotocopia.
Orbene, il Nuovo Sindacato – riferisce la Segretaria Valentina Sorrenti – non cerca polemiche ed infatti è il primo a chiedere un veloce processo e una pesante condanna degli autori – se i fatti verranno provati in sede dibattimentale – senza se e senza ma.
Bisogna però riportare gli avvenimenti nel giusto alveo, prosegue il Segretario Giovanni Morgese: se si analizzano i comportamenti tenuti dai soggetti, di eccezionale gravità, rispetto alla generalità di altrettanti episodi “spregevoli”, proprio perché commessi da tutori dell’ordine, vi è solo l’anomalo sequestro – a nostro avviso – dell’unico certo innocente: lo stabile adibito a Caserma.
Questo Sindacato non è preoccupato – continuano i Segretari Davide Cutrino e Salvatore Pacia – dalla delirante propaganda “anti polizia” in atto da parte di movimenti nati solo per denigrare e diffamare tutto quello che può rappresentare il concetto organizzato di Stato, forze dell’ordine compreso: quanto dal messaggio “violento” che potrebbe essere recepito da menti deboli e instabili come un invito a colpire indiscriminatamente le forze di polizia.
Ecco perché unanimemente la Segreteria Regionale, con i Segretari Loparco, Saputo,Scirpoli e Berni, fa appello alla Istituzioni invitandole a fornire alla stampa tutte le notizie utili sui fatti de quo (perché il diritto di cronaca è certamente uno dei pilastri della democrazia), ma con minore “protagonismo”, perché i processi vanno fatti nelle aule giudiziarie. Nel medioevo venivano svolte nelle piazze: ma il medioevo è finito, forse.