Intervenendo nei Chiostri attigui alla Tomba di Dante, Antonio Patuelli ha apprezzato l’iniziativa della Casa Matha di esporre in questo luogo emblematico la significativa campana fatta fondere lo scorso anno per il settimo centenario della morte di Dante.
Patuelli ha sottolineato che nel 1921, per il sesto centenario dantesco, i Comuni d’Italia donarono una campana (con gli stemmi di Firenze, città natale del Poeta, di Ravenna, suo luogo d’esilio e di riposo eterno, e di Roma capitale) che ogni sera, come omaggio a Dante, suona tredici rintocchi solenni e mesti in ricordo del giorno (13 settembre 1321) in cui il Poeta morì a Ravenna.
Ora, ha concluso Patuelli, un secolo dopo, la Casa Matha si è resa benemerita di aver fatto realizzare un’ulteriore campana che ha anch’essa alti significati culturali ed etici, così come anche le cinque campane che proprio nel 1921 vennero collocate nel campanile dell’attigua Basilica di San Francesco di Ravenna dove si svolse il funerale di Dante e dove venne ospitata la prima Tomba del Poeta.
Nella mattinata è stata presentata ed esposta presso i Chiostri francescani da Maurizio Piancastelli, Primo Massaro dell’Ordine Casa Matha, la campana dedicata a Dante per i 700 anni dalla sua morte, su progetto di Giovanni Fanti. L’Ordine della Casa Matha ha dato concretezza a questa ricorrenza realizzando una Campana simbolo di chiamata alla raccolta di civiltà e di dovere civico. La sua fusione è avvenuta nel giugno 2021, affidata alla perizia della millenaria fonderia dei Fratelli Marinelli di Agnone, alla quale è seguita la benedizione del Vescovo messicano Ramon Castro.
Maurizio Piancastelli ha rimarcato la lunga storia dell’Ordine della Casa Matha che affonda le proprie radici nella gilda della scola piscatorum del 12 aprile 943 e dell’amicizia che legava Dante al socio della Casa Matha notaio Pietro Giardini.