La possibile scelta del centro fieristico di via Risorgimento come sede per la nuova casa della salute di Faenza ha portato il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Stefano Bertozzi a presentare un’interrogazione in vista del prossimo consiglio comunale.
“Il Sindaco ha raccontato alla stampa di avanzati e datati contatti con l’AUSL che stanno facendo propendere per questa soluzione. Alla luce di queste dichiarazioni non posso non evidenziare alcuni aspetti che ritengo gravi e che mi hanno spinto a presentare questa interrogazione, per cercare almeno in parte di riportare il dibattito là dove dovrebbe naturalmente stare” ha commentato Bertozzi
“Per l’ennesima volta l’Amministrazione ha preferito affrontare temi estremamente sensibili non nelle sedi istituzionali preposte (Commissioni Consiliari e Consiglio Comunale stesso) ma su tavoli più o meno ristretti di riunioni di maggioranza, facendo uscire scarne informazioni a mezzo stampa.
Il Centro Fieristico di Faenza, temporaneamente adibito ad hub vaccinale, pare perdere in maniera pressoché definitiva la propria vocazione naturale a vantaggio di altre scelte dal forte impatto socio-politico, rinunciando così ad un centro di promozione del territorio che avrebbe dovuto invece essere strategicamente valorizzato come uno degli strumenti di promo-commercializzazione a disposizione del sistema produttivo della città” critica Bertozzi.
“Questo viene fatto senza proporre alternative, in un momento in cui si sta ridisegnando il sistema della viabilità urbana ed extra-urbana ed al contempo stanno ri-sorgendo agglomerati commerciali privati in aree strategiche fuori dal perimetro urbano, ma soprattutto senza coinvolgere preventivamente né le istituzioni né la cittadinanza.
La seconda casa della salute è un asset socio assistenziale irrinunciabile per la comunità, questo non significa che si debba realizzare prescindendo da qualsiasi logica d’insieme, con progetti scoordinati che partono da una base emergenziale (pandemia/centro vaccini) per diventare poi definitivi.
Come si intende sviluppare il progetto? Coesisteranno una struttura socio assistenziale con un ridotto centro fiera o rinunceremo definitivamente a quest’ultimo? Se così non è come verranno utilizzati gli spazi residui? Parliamo di un’area di 27.000 mq con circa 2.700 metri coperti” chiede Bertozzi.
“La Fiera non è più una risorsa per Faenza? Lo si dica chiaramente, non si faccia melina anteponendo forze di causa maggiore, si abbia il coraggio delle proprie scelte.
L’impressione è che lo sviluppo economico di medio termine venga sacrificato sull’altare degli annunci e dei comunicati stampa, fughe in avanti che hanno già prodotto inefficienze ed errori sia sul piano sociale che sul piano economico, si pensi a che cosa è stata ed è la prima Casa della Salute, o potremmo citare il Centro Scalo Merci, contesto diversissimo ma stesso modo di agire.
I fondi del PNNR saranno irripetibili, gettarli in idee decontestualizzate è colpevole, se la scelta sarà quella serve uno studio di fattibilità da portare sui tavoli istituzionali così da fissare le responsabilità”.