“In questo periodo sono numerose, nell’Area territoriale n. 6 di Piangipane (che comprende anche Santerno, Camerlona e San Michele), le lamentele e recriminazioni dei cittadini per la proliferazione selvaggia delle erbacce nelle aree di verde pubblico, sui cigli delle strade e sui marciapiedi. Favorite dall’alternanza tra piogge sovrabbondanti e giornate di sole, amplificate dalle varie pagine dei gruppi social, le erbacce rendono di fatto impraticabili parchi e camminamenti vari, ma procurano anche disagi alla viabilità e finanche drastiche limitazioni della visibilità a ridosso degli incroci. Questo evidente diffuso degrado preoccupa non poco anche i possessori di cani, per la fitta presenza, tra le erbacce, di forasacchi e spighe di graminacee selvatiche, capaci di incunearsi tra i peli e negli spazi interdigitali, nelle orecchie, nelle sacche tonsillari o negli occhi degli animali, provocando problemi al loro stato di salute.
Spesso le erbacce superano i 50 centimetri massimi di altezza imposti dal Regolamento comunale del Verde ai proprietari privati di aree verdi e/o incolte. Ma non vengono rispettate l’ordinanza del sindaco n. 1119 del 2008, la quale, tra l’altro, dispone “che tutti i soggetti, privati e pubblici, proprietari di immobili nel territorio del Comune, sono obbligati alla pulizia di tutti gli spazi esterni rimuovendo erbacce e sterpaglie”, ma neppure le ordinanze stagionali contro la proliferazione delle zanzare, che impongono, tra l’altro, di “tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce”.
Si sa che il Comune di Ravenna si guarda bene dal multarsi per le proprie inadempienze, come dal sanzionare, astenendosi anche dal controllarle, le imprese incaricate di mantenere in ordine e decorose le sue aree verdi e le pertinenze delle sue strade, quando non vi provvedono come dovuto.
Le critiche, spesso aspre, alle inottemperanze dell’Amministrazione civica sono giunte al gruppo di opposizione “Cambiamo il Comune” del Consiglio territoriale di Piangipane. Facendo parte di questo gruppo, ne ho ricevuto il mandato di portare il problema, alla prima occasione, all’attenzione del Consiglio stesso, essendone anche il vice-presidente, affinché ne giunga sprone alla Giunta comunale per provvedere con urgenza a porvi rimedio.”