Piangipane è dotata di un prestigioso Centro sportivo di proprietà del Comune, composto dal Circolo tennis, da un campo di bocce al coperto e da un campo da calcio. Fiore all’occhiello è un impianto di tennis di 3.400 metri quadrati, provvisto di due campi recintati e illuminati, con spogliatoio, bar e ripostiglio attrezzi e di un ampio parcheggio. Il Centro è stato vissuto intensamente da giovani e meno giovani della comunità locale. Ha conosciuto tempi gioiosi. Ha dato lustro alla pratica sportiva dilettantistica. Ma ora è in gran parte precipitato nel degrado, su cui più volte abbiamo richiamato l’attenzione dei gruppi politici locali durante le sedute del Consiglio territoriale.
Circolo tennis e bocciofila sono totalmente inoperosi da troppi mesi. L’unica disciplina praticata è il calcio, con la squadra della FC. POL. Coyotes Piangipane che milita nella terza categoria. La crisi risale all’aprile 2018, quando l’ associazione Tennis Club Piangipane, a cui il Comune, a seguito di un bando pubblico, aveva dato in concessione il Circolo nell’agosto 2017 e che già gestiva anche i locali della bocciofila, decise di rinunciare a tutto, senza aspettare la scadenza contrattuale del 2 agosto 2019. Anziché procedere, attraverso un altro bando, ad una nuova regolare assegnazione, la Giunta comunale decise di affidare gratuitamente l’intero Centro sportivo alla polisportiva Coyotes, gestore del campo da calcio, rinunciando anche alla dovuta richiesta di un deposito fideiussorio, in cambio dell’impegno a svolgere le manutenzioni ordinarie e ad esercitare la sorveglianza degli impianti, degli spazi e delle strutture che costituiscono il bene immobile.
Così non è stato. Tranne il calcio, il Centro è stato totalmente inattivo dal punto di vista della pratica sportiva. I campi di tennis giacciono in uno stato avanzato di abbandono, con l’erba incolta, gli arredi accatastati, il bar chiuso. Peggio ancora la bocciofila, che mostra chiari segni di incursioni da parte di malviventi, come vetri e quadri elettrici rotti, e un tetto di amianto non curato, sul quale servirebbero immediati interventi di controllo da parte delle autorità, a tutela della salute di chi vive nei dintorni o li frequenta.
Alleghiamo, dal dossier che abbiamo raccolto, alcune foto esplicative. Nel contratto è scritto che alla scadenza, fissata nuovamente al 2 agosto 2019, il concessionario “dovrà riconsegnare l’impianto al Comune di Ravenna allo stesso stato d’uso in cui si trovava alla consegna dell’immobile”, salvo “il normale deperimento dovuto all’uso quotidiano degli impianti”, che però non c’è stato per niente.
Chi pagherà i danneggiamenti da rimediare? Non dovrebbe essere il Comune, coi soldi dei cittadini.
La condizione drammatica di questo importante “centro di aggregazione e di socializzazione” (così è definito dall’amministrazione comunale) di un’area territoriale che conta quasi 7 mila abitanti, non è senza responsabilità e inadempienze politico-istituzionali e private, causa di danni ingenti al patrimonio pubblico. Lo denunciamo all’opinione pubblica.
Per chiederne spiegazione e conto, ma anche per sentire come la Giunta comunale intende porvi soluzione da subito, prima ancora del 2 agosto prossimo, il nostro capogruppo in consiglio comunale, Alvaro Ancisi, rivolgerà al sindaco una formale interrogazione.