Le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sono venute a conoscenza che il giorno 3 giugno 2021 la nave Asiatic Liberty dell’armatore Zim, ormeggerà alle banchine in concessione alla società T.C.R. S.p.A. per imbarcare, tra l’altro, uno o più contenitori contenenti materiale ad uso bellico destinato al porto israeliano di Ashdod.
Come è noto, in queste settimane è in corso un conflitto armato tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza, in questo momento sospeso con una fragile tregua.
La possibilità che il materiale previsto al carico, nei prossimi giorni, al porto di Ravenna possa essere adoperato per alimentare una guerra – che ha già mietuto centinaia di vittime tra cui bambini, donne e anziani e migliaia di feriti, soprattutto civili – è altissima.
I lavoratori del porto di Ravenna sentono la responsabilità morale di fare quanto sia nelle proprie possibilità per testimoniare il proprio impegno a favore della pace e si rifiutano di essere in qualsiasi modo complici di quel tragico conflitto o della messa in pericolo del fragile cessate il fuoco in corso.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, nel rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione, sono contro l’uso della guerra come strumento per dirimere i conflitti e aderiscono all’appello del Santo Padre “affinché israeliani e palestinesi cerchino la strada della pace”.
Per queste ragioni, si proclama lo sciopero dei lavoratori della Cooperativa Portuale e dei lavoratori di TCR S.p.A. per il giorno 3 giugno relativamente ed esclusivamente a qualsiasi operazione o pratica amministrativa relativa all’imbarco di container contenenti materiali bellici destinati a qualunque delle parti in causa dell’attuale conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza.
Durante la giornata del 3 giugno, all’ora prevista per l’arrivo dei container, i lavoratori della Cooperativa Portuale e del Terminal TCR organizzeranno un presidio di protesta nel parcheggio antistante l’ingresso dello stesso Terminal.
Il mondo del lavoro e i lavoratori del porto di Ravenna vogliono contribuire, con questo atto concreto, alla ricerca di una soluzione al conflitto che crei le condizioni durature per la pace tra i popoli israeliano e palestinese e per il loro diritto a vivere pacificamente in un proprio stato libero ed indipendente, mettendo fine ad una guerra che da decenni ha mietuto decine di migliaia di vittime innocenti.