Era entrato al comando provinciale dei carabinieri di Ravenna assieme a due donne dicendo al piantone che lo faceva per motivi di servizio.
Ma dopo poco in ufficio aveva avuto un rapporto sessuale con una delle due sotto agli occhi dell’altra.
E dopo una iniziale condanna a 11 mesi per truffa, legata a uno straordinario di un’ora non dovuto (15,85 euro), e per falso per quanto detto al collega, l’uomo – un appuntato scelto di 54 anni originario della provincia di Napoli, al tempo in servizio nella città romagnola e poi trasferito in altra città – è stato ora assolto dalla Corte d’Appello di Bologna con varie formule (per particolare tenuità del fatto e perché il fatto non sussiste) così come chiedeva il suo avvocato Enrico Ferri. La Corte ha pure revocato la pena accessoria della perdita del grado per rimozione.
La vicenda – come riferito dai due quotidiani locali – risale alla notte tra il 10 e l’11 gennaio 2017. Ma era venuta a galla quando nel novembre successivo la donna, una 40enne di origine straniera, era tornata in caserma per denunciarlo per violenza sessuale.
Una versione tuttavia smentita dall’amica che aveva assisto al breve rapporto e che aveva riferito che era stata la 40enne a proporsi e a prendere l’iniziativa: la donna in primo grado era stata condannata per calunnia a un anno e quattro mesi. Si è qui in attesa di appello.
(ANSA)