Caterina B. giornalista ci invia la sua esperienza sui capanni che di seguito pubblichiamo.
“Anche quest’anno ho partecipato con entusiasmo e trepidante attesa all’iniziativa ‘Capanni Aperti’, un evento senza nessun tipo di lucro che si ripete con successo da qualche anno, finalizzato a far riscoprire queste ‘peculiarità vallive’, e che fa parte della manifestazione ‘Fiumi Uniti’ organizzata da Romagna Trail e promossa da Co.Fu.Se. E vorrei raccontare questa straordinaria esperienza e sottolineare -ancora una volta – il valore e l’importanza dei Capanni e dei Capannisti, in riferimento anche sulle accese polemiche delle ultime settimane…
….. Esistono luoghi che sembrano nati apposta per fare da cornice a momenti indimenticabili, e che appaiono così, all’improvviso tra stradelli ghiaiati, sovente deserti. Lungo vie silenti che intersecano campi, che corrono a ridosso di canali o di corsi d’acqua, attorniati da alberi e che spesso sembrano condurre verso il nulla…e poi improvvisamente appaiono loro … immersi in una fitta e brillante vegetazione, acciambellati lungo il verde smeraldo del fiume, come gemme rare in monile suscitano incanto e stupore in chi se li trova davanti…uno di questi luoghi è la zona dei fiumi uniti dove sorgono gli antichi capanni da pesca.
I capanni da Pesca costituiscono una realtà identitaria radicata alle tradizioni culturali degli specchi d’acqua lagunari e dei fiumi, la loro origine si perde nelle notte dei tempi, vissuti in epoche passate come un rifugio per chi praticava la pesca per il sostentamento della famiglia. Oggi, l’intervento dell’uomo ha fatto sì che l’area in cui sorgono è da tempo preservata in funzione di un processo di riqualificazione che va a beneficio di tutto il territorio.
Io e altri amici siamo stati ospiti del Capanno n.11 (Fiume Uniti Argine Sinistro) per il pranzo, grazie alla straordinaria accoglienza e ospitalità dei capannisti, la giornata è stata un’ occasione conviviale straordinaria, in cui abbiamo potuto scoprire, appunto, le antiche tradizioni dei questi ‘padelloni’, che sorgono in un’oasi tra fiumi, valli e pinete, gustando un pranzo eccellente. Abbiamo conosciuto tanti amici nuovi e simpatici.
Dopo il pranzo ci siamo rilassati in mezzo alla pace e alla tranquillità di quest’oasi paradisiaca, nella zona verde del capanno piena di fiori e alberi, con un giardino meraviglioso e curatissimo. Ma è di certo doveroso parlare anche del risvolto della medaglia….
Vorrei portare all’attenzione di chi legge diversi punti; questi appuntamenti dei capanni aperti non rappresentano in nessun modo fonte di guadagno per i capannisti, e di certo non vanno a fare concorrenza a nessuna ristorazione alternativa.
E comunque ci sono molte persone – come la sottoscritta – a cui non interessa andare nei ristoranti ma preferiscono queste occasioni di svago in mezzo alla natura dove si puo’ socializzare e trascorrere momenti di serenità, cosa che di certo in un ristorante è del tutto improbabile. Detto questo voglio sottolineare anche che queste strutture appoggiate sulla golena non rappresentano di sicuro ostacolo durante le emergenze idrauliche. Questo ci è stato spiegato bene da un ingegnere che era anch’esso ospite del Capanno”.