‘Storytelling’ o ‘narrazione’ sono termini ormai correnti anche in riferimento ai beni culturali. Compito dei Musei, dei Parchi Archeologici e dei Palazzi storici è quello di ‘raccontare’ e ‘raccontarsi’ a un pubblico ampio.

La finalità delle istituzioni museali è profondamente cambiata: queste non assolvono più solo la funzione di conservazione di oggetti o luoghi di interesse culturale, ma sono o dovrebbero essere realtà dinamiche, legate alle comunità e necessarie alla creazione e trasmissione di memoria culturale.  Da qui il passaggio dal primato del ‘conservare’ o anche ‘esibire’ a quello del‘raccontare’ che significa spiegare e far appassionare.

Ma cosa significa concretamente? Come si racconta il patrimonio culturale? E quale funzione possono svolgere i tanto decantati strumenti digitali, dal ‘virtual museum’ alla ‘realtà aumentata’?

Dietro le parole e i tentativi – per quanto spesso notevoli – di realizzare concrete forme di comunicazione per un pubblico ampio, manca tuttavia unaconsapevolezza critica del concreto funzionamento delle strutture formali e dei meccanismi del racconto e della necessaria condivisione di un progetto editoriale complessivo in cui tutti i potenziali contenuti siano organizzati e coordinati tra loro pur nelle diverse forme in cui sono prodotti (pannelli, brochure, video, siti istituzionali, social, podcast, VR o AR) e nella specifica segmentazione dei diversi pubblici.

Nella comunicazione del patrimonio, la dimensione transmediale innescata soprattutto dalla transizione digitale pressante sia nell’offerta sia negli orizzonti di attesa del pubblico, ma anche dallosviluppo di nuovi canali (dall’editoria per ragazzi alla graphic novel e gli audiovisivi), rende necessario strategie narrative sempre più articolate, in cui strumenti, metodi e competenze tradizionali meritano un complessivo ripensamento e una progettazione ad hoc.

Obiettivo di queste giornate di studi è quello di stimolare una riflessione critica al riguardo, con particolare attenzione alla transmedialità delle forme narrative che insistono su un concetto ampio ed esteso di Museo e di Open Air Museum, luogo non solo di conservazione di oggetti ma centro di produzione della memoria culturale cui riferire non soltanto i tradizionali depositi di collezioni ma anche i siti archeologici, i palazzi storici e monumentali, i centri urbani e il paesaggio.

Studiosi di vari contesti disciplinari,direttori di museo e professionisti della comunicazione del patrimonio culturale,autori di programmi televisivi e radiofonici,  si confronteranno su questi temi in due giornate di studionate da un’idea di Alessandro Iannucci, Andrea Bernardelli e Anna Casalino erivolte all’intera comunità interessata al tema (università, istituzioni museali e culturali pubbliche e private, imprese culturali e creative, media).

I lavori si terranno presso la Sala Conferenze del Dipartimento di Beni Culturali, il6 e il 7 ottobre 2022 e potranno essere seguite anche in streaming al link

 https://unibo.zoom.us/j/84076004727

Dal sito web del convegno è possibile scaricare il programma completo e ascoltare alcune videointerviste dei relatori:

https://site.unibo.it/raccontare-il-museo/it