“Oggi alla camera mortuaria di Ravenna è accaduto un episodio deplorevole” la denuncia arriva da Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna. “Dai singoli scomparti riservati alle salme e ai loro familiari e conoscenti si è diffuso un particolare brusio con toni di voce molto alta tale da recare notevole disturbo a coloro che sostavano accanto ai loro cari” spiega Spadoni. “La situazione è durata a lungo e via via è sempre più peggiorata. Nessun intervento da parte della sorveglianza, al punto che nel lungo ambiente diviso dai paraventi si è elevato un chiacchiericcio prolungato e molesto, peraltro irrispettoso dell’ambiente riservato alle salme esposte. In tale situazione, un piccolo gruppo, tra cui alcune suore, stavano recitando il rosario accanto al padre deceduto di una di queste, intercalato, da brevi note musicali di preghiera. Era talmente difficoltoso pregare tanto era elevato questo vociferare presente nell’ intero ambiente”.
“Ad un certo punto, tuttavia, un addetto del personale di servizio si è avvicinato alle suore invitandole in malo modo a sospendere immediatamente la recita delle preghiere poiché, a suo dire, avrebbero potuto disturbare le altre persone presenti. In questo ambiente, che si poteva paragonare tranquillamente ad un mercato, è apparso stridente, oltreché inaccettabile, l’atteggiamento adottato dal personale di servizio che ha dimostrato una palese intolleranza religiosa e la soppressione di una libertà fondamentale, che è quello del diritto di pregare. Infatti i paladini della Costituzione dimenticano (artatamente) come l’articolo 12 reciti espressamente : “tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, pubblica o privata, di farne propaganda e di esercitare in privato e in pubblico il culto.
Oltretutto sarebbe opportuno consigliare all’operatore della camera mortuaria di sottoporsi ad una visita dell’ otorinolaringoiatra, per verificare l’udito delle sue orecchie le quali evidentemente avvertono il presunto disturbo della preghiera di poche persone mentre non sentono il rumore delle decine e decine di visitatori e famigliari che parlano ad altissima voce, incuranti del luogo in cui si trovano.
L’ Amministrazione comunale dovrebbe assicurare che nell’ambiente riservato alle salme in attesa dell’ultimo saluto sia mantenuto un comportamento consono e rispettoso, oltre a rimarcare con la dovuta chiarezza nei confronti degli addetti ai servizi, l’assoluta libertà delle persone di esprimere il proprio dolore anche attraverso la preghiera”.