“Il costante aggiornamento e l’analisi sulle condizioni dell’economia ravennate sono cruciali per contribuire a disegnare e suggerire le misure più appropriate per una maggiore crescita economica”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha aggiunto: “Le imprese, per la Camera di commercio, sono al centro di un sistema di valori, non soltanto economici. Esse sono veicoli di crescita, di innovazione, di formazione, di cultura e di integrazione, ma sono anche agenti di libertà perché generano ricchezza e benessere diffuso. Occorre, dunque, affiancare le nostre imprese, sviluppando un contesto favorevole a farle crescere ed a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica, a cominciare dal creare una buona mobilità, investendo sulla sostenibilità e sbloccando opere attese da vent’anni anni, condivise con i territori e tutte le forze sociali. Due i driver di sviluppo prioritari per la Camera di commercio, valorizzare i giovani, risorsa essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del territorio, accorciando la distanza tra loro e il mondo del lavoro e dell’impresa, e l’attivazione della Zona Logistica Semplificata, un volano di sviluppo per l’intero contesto produttivo, finalizzato a portare semplificazioni e incentivi per il sistema imprenditoriale, e attrazione di investimenti che diano impulso economico e logistico al territorio e stimolo al sistema portuale ed ai traffici mercantili marittimi. Un passaggio fondamentale per dare uno slancio alla crescita e alla fiducia, per generare valore pubblico e per creare quelle condizioni affichè gli imprenditori possano fare al meglio quello che sanno fare, sentendosi meno soli.”
Tornando alle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di commercio, per l’Industria manifatturiera ravennate il volume della produzione realizza un tendenziale +3,9% (contro il +6,6% del 2022); anche sul versante della domanda si registrano deboli valori positivi rispetto ad un anno fa (+1,6% per gli ordini complessivi; era +6,2%) ed il maggior rallentamento si rileva per la componente estera (appena un +0,1%, rispetto al 2022, e l’anno prima era un robusto +6,6%). Si abbassano sia il periodo di produzione assicurata dagli ordini (da 14,6 settimane a 12,4 di fine 2023) che il tasso di utilizzo degli impianti (da 81,3% a 77,3%), con tutte le difficoltà da scontare del post-alluvione. In affanno l’Artigianato manifatturiero, sia sul fronte dei volumi produttivi (-0,6%), sia per i risultati del processo di acquisizione degli ordini (-1,3%) e l’anno precedente entrambi i risultati erano ampiamente positivi.
Ben lontano dal risultato del 2022 (+5,1%) il comparto delle costruzioni registra un risultato medio negativo del fatturato nominale (-0,2%). Per il Commercio al dettaglio, come detto, le vendite risultano in moderato recupero (+2%), diffuso generalmente tra quasi tutte le tipologie analizzate (più penalizzata la piccola distribuzione), con una crescita media annuale superiore a quella del 2022, tenendo conto degli effetti inflattivi in graduale rientro.
Calano, rispetto ai risultati record conseguiti nel 2022, le esportazioni (-8,7%), in particolare quelle dirette verso i Paesi UE, su cui pesano le difficoltà di Germania, Francia e Spagna, si attende però, in una visione ottimistica, un miglioramento dei traffici ravennati sui mercati esteri (+2,1) per l’anno in corso.
Cresce la richiesta di cassa integrazione (+68,2%) da parte delle imprese ed, in particolare, la richiesta di CIG ordinaria, soprattutto nel 3° e 4° trimestre 2023.
Nel 2022 l’occupazione aveva avuto un andamento in positivo (+0,4%), tendenza che, secondo le proiezioni di Prometeia, prosegue anche nel 2023 (+0,3%). La crescita degli occupati in provincia di Ravenna è prevista anche quest’anno e con un rafforzamento del ritmo (+0,5%).