Una crescita, quella dell’economia ravennate, superiore a quelle stimata per l’Emilia Romagna (+6,5%) ed alla media italiana (+6,1%). Un trend positivo che, a fine 2022, dovrebbe mettere a segno, rispetto al 2019, un incremento del valore aggiunto pari a +1,2% (+0,8% Emilia-Romagna, +0,6% Italia). Una boccata di ossigeno, dunque, dopo la brusca caduta del 2020 attestatasi, per Ravenna, su -8,4% (-8,8% Emilia-Romagna, -8,7% Italia) a causa degli effetti generati dalla pandemia.
A trainare la ripartenza, le costruzioni (per le quali, nel corso del 2021, ci si aspetta una variazione positiva del +27,2%) ed il comparto industriale (+11,4%). Ripresa che sarà più lenta per il terziario (+4,5%). A contribuire alle stime di crescita previste per quest’anno, inoltre, l’aumento del reddito disponibile (+5,6%) e del valore aggiunto per abitante (28.100 euro), a fronte dei 29.600 euro del 2019 e dei 26.300 euro del 2020, che si stima porterà a fine anno il valore provinciale della ricchezza prodotta dai 10,2 miliardi di euro del 2020 ai 10,9 del 2021, sebbene ancora lontani dal valore del 2019 (11,5 miliardi di euro). Tra i driver della ripresa, sottolinea l’Ente di Viale Farini, anche le esportazioni, che, nel 2021, dovrebbero crescere del +11,8%. La tendenza all’aumento dei prezzi, invece, limiterà sensibilmente, nel 2021, la ripresa dei consumi (+4,6%), decisamente al di sotto della dinamica del valore aggiunto.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, già nel corso di quest’anno dovrebbe registrarsi un primo parziale recupero del +0,8% (superiore al +0,5% dell’Emilia-Romagna). Nel 2022, inoltre, è prevista un’accelerazione della crescita dell’occupazione (+1,4%).
“La ripresa si va progressivamente consolidando a partire dalle vendite e dagli ordinativi esteri. Un quarto delle imprese ravennati manifatturiere esportatrici prevede un ulteriore incremento del fatturato estero per il prossimo anno, non solo nei Paesi emergenti, ma anche in quei Paesi europei – Germania in testa – dove sono premiate la qualità, l’innovazione, l’affidabilità, la vicinanza al cliente. Imprese, le nostre, appassionate ed apprezzate in tutto il mondo, che producono ricchezza, che dimostrano come la coesione e i forti legami con il territorio siano fattori di competizione, che scommettono sulla qualità”. Così Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, che ha aggiunto: “Stiamo vicini, dunque, alle nostre imprese, sviluppiamo un contesto favorevole a farle crescere e a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica, salvaguardando – e anzi valorizzando – quegli esempi di buona amministrazione in cui spesso le imprese stesse hanno trovato, e devono poter continuare a farlo, persone competenti e istituzioni che lavorano per il bene comune”.