76 le domande presentate (per oltre 300.000 euro di investimenti) in soli 20 minuti dalle imprese ravennati, nel suo primo giorno di apertura, sul Bando per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, promosso dalla Camera di commercio con la collaborazione delle associazioni di categoria per sostenere la ripartenza in sicurezza. Tra i progetti più graditi agli imprenditori, quelli per l’acquisto di dispositivi per la diffusione dello smart working e del telelavoro, l’implementazione di sistemi di e-commerce o delivery, l’introduzione di soluzioni digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita, la connettività alla banda ultralarga, manifattura additiva e stampa 3D. Numeri, che dimostrano la volontà delle imprese della provincia di guardare al domani, di rinnovarsi, di introdurre tecnologie nuove ma anche la disponibilità a investire per sostenere la propria presenza sul mercato.
Resteranno ancora aperti, invece, salvo esaurimento delle risorse disponibili, fino al 9 ottobre prossimo, gli altri due interventi a sostegno del turismo e dello sviluppo di nuove competenze e della formazione. Tra le spese ammissibili che le imprese ravennati possono ancora presentare per ottenere il contributo della Camera di commercio, quelle per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e per la misurazione della temperatura corporea, studi, consulenze e servizi per ripensare l’organizzazione degli spazi di lavoro al fine di ridurre la prossimità fisica dei dipendenti e per chi viene a contatto con i luoghi di svolgimento dell’attività d’impresa, formazione del personale. Il contributo, assegnato a fondo perduto nella misura del 60% delle spese, potrà raggiungere i 5.000 euro ad impresa. La presentazione della domanda avviene con procedura telematica e firma digitale, già completa della documentazione di spesa, mentre l’obiettivo della Camera di commercio resta quello di erogare le risorse già entro la fine di quest’anno.
Camera di commercio, dunque, comunque operativa e al servizio delle imprese e del territorio, nonostante l’articolo 61 del DL Agosto abbia paradossalmente sancito, dal 14 settembre scorso, il commissariamento dei suoi Organi solo perché la provincia di Ravenna conta meno di 75.000 imprese iscritte. Servizi a regime e in presenza, quelli erogati dall’Ente di viale Farini, mai sospesi nemmeno durante il periodo di lockdown per tutti quegli imprenditori che, in particolare nell’attuale fase di emergenza sanitaria ed economica, necessitano di assistenza e di un primo orientamento per ripartire e consolidare le proprie attività, in Italia e all’estero.